Eduardo De Filippo (1900-1984)
Eduardo De Filippo nacque a Napoli, in via Vittoria Colonna 5, il 26 maggio 1900.
Figlio illegittimo di Luisa De Filippo e del noto attore Eduardo Scarpetta, non fu riconosciuto alla nascita.
Dall’unione dei due nacquero anche Titina e Peppino, e tutti e tre vennero introdotti sin dalla più tenera età ai palcoscenici napoletani, partecipando come comparse o in ruoli minori nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta.
A questa compagnia, impegnata prevalentemente nella messa in scena delle commedie paterne o in rivisitazioni della tradizione, Eduardo rimase legato fino agli inizi degli anni Venti, firmando le sue prime prove di drammaturgia come, ad esempio, Ho fatto il guaio, riparerò…, che sarebbe poi diventata celebre con il titolo di Uomo e galantuomo, uno dei suoi lavori di maggior successo.
Rigoroso e severo, ma dotato di una sagacia comica e di un’originale inventiva, De Filippo faticò non poco per ottenere uno spazio autonomo nei teatri napoletani. Con i fratelli Titina e Peppino fondò una propria compagnia, attraverso la quale mise in scena diverse sue opere, talvolta sotto pseudonimo e con successi alterni. Fin quando, il 25 dicembre 1931, debuttò con Natale in casa Cupiello, segnando il felice avvio della Compagnia del “Teatro Umoristico I De Filippo”.
Gli anni successivi furono caratterizzati da un’intensa e fruttuosa attività – fra opere proprie e adattamenti – che progressivamente portarono De Filippo ad avvicinarsi anche al mondo cinematografico, in qualità di regista e attore. Tra i tanti lavori, nel 1950, diresse e recitò accanto a Totò in Napoli milionaria! e collaborò con Vittorio De Sica, scrivendo per lui alcune sceneggiature, tra cui L’oro di Napoli (1954) e curando l’adattamento di Matrimonio all’italiana (1964), rifacimento di Filumena Marturano.
Nel 1948, diede fondo a tutti i suoi risparmi e acquistò il semidistrutto teatro San Ferdinando, che, inaugurato nel 1954, fu il luogo in cui il dialetto napoletano venne elevato a lingua artistica, contribuendo così a riconoscere il “teatro dialettale” come “teatro d’arte.” Questo fu, forse più di ogni altro, il palcoscenico d’eccellenza in cui Eduardo mise in scena la sua visione della società, creando un ritratto della piccola borghesia napoletana, sempre centrale nei suoi lavori.
Il suo modo di scrivere e mettere in scena hanno profondamente influenzato il teatro moderno, la drammaturgia e la commedia, attualizzando l’eredità del teatro di Pulcinella – grazie anche alla sua finezza recitativa – e portandolo in tutto il mondo.
Dopo aver ricevuto due lauree honoris causa a Birmingham (1977) e Roma (1980), fu nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Sandro Pertini nel settembre 1981.
Eduardo De Filippo morì a Roma il 31 ottobre 1984.
Puoi consultare l’atto di nascita sul Portale Antenati: Archivio di Stato di Napoli, Stato civile italiano (quartieri di Napoli), Chiaia, Registro 33, suppl. 2
L’originale è conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli
Per approfondimenti sulla figura di Eduardo De Filippo, vedi la voce del Dizionario Biografico degli Italiani a cura di Stefano De Matteis.