Una folla di vite trascorse
È tutto cominciato con una piccola scatola di legno o meglio, la scatola di legno ha svegliato in me un desiderio sopito che ho sempre avuto: quello di conoscere la storia della mia famiglia.
La scatola in questione conteneva delle lettere, una corrispondenza di inizio secolo scorso tra la mia bisnonna materna Virginia e i suoi fratelli Bianca e Agostino, emigrati in America. Leggerle è stato molto commovente: la tenerezza, l’affetto, la nostalgia dell’Italia da parte di chi si trovava oltreoceano e le sofferenze patite a causa della guerra da chi si trovava qui in Italia.
Ho cominciato a chiedere notizie a mia mamma e alle mie zie, ho scritto una lettera all’indirizzo americano indicato nella corrispondenza e mi sono iscritta ad un sito dedicato alla ricostruzione di alberi genealogici, nel quale ho inserito i pochi dati che avevo a disposizione.
Purtroppo la lettera mi è tornata indietro poiché il mittente è risultato sconosciuto; e così sono passati alcuni anni. Un giorno da un utente dello stesso sito ho ricevuto un graditissimo messaggio: era un nipote di Bianca che mi scriveva dalla California e mi diceva che forse eravamo imparentati! Da lì è cominciato uno scambio di messaggi e foto e siamo arrivati alla conclusione che siamo realmente parenti. Grazie a lui abbiamo rintracciato anche un’altra nipote di Bianca e un nipote di Agostino ed insieme abbiamo ricostruito la parte del nostro albero genealogico che abbiamo in comune.
Ci siamo anche incontrati e sentiamo profondamente di appartenere alla stessa famiglia, magari un po’ dispersa per il mondo.
La febbre di ricerca ha continuato a divampare in me, e questa volta ho trovato un prezioso aiuto nel Portale Antenati, grazie al quale sono riuscita a ricostruire molti tasselli mancanti per la parte materna. Laddove non arrivavano i documenti del Portale, ho contattato comuni e parrocchie ma, nonostante la gentilezza di impiegati comunali e parroci, la mia ricerca delle origini si è fermata al trisavolo materno, Eugenio.
Invece, per quanto riguarda sua moglie Teresa, la mia trisavola, devo continuare la ricerca presso gli Archivi vaticani (e chissà che non riesca a dimostrare l’appartenenza alle famose “sette generazioni romane”).
Ho cominciato la ricerca anche da parte paterna: ho appreso della profonda storia d’amore tra la mia bisnonna Fermina e Nicola, ho anche saputo che hanno avuto diversi figli ai quali non hanno potuto dare il loro cognome poiché vivevano more uxorio e, a quei tempi, era impensabile una convivenza fuori dal matrimonio.
Ho appreso le professioni svolte dai miei antenati: vetturino, caffettiere, vignaiolo, calzolaio. Ho cercato anche gli indirizzi dove questi abitavano e, ove possibile, sono andata a vedere gli edifici, immaginandoli abitare lì al loro tempo. Ho scoperto che le mie origini partono da Roma e si dividono tra la Toscana, le Marche e il Lazio da parte materna e, la Puglia e la Basilicata da parte paterna. Sto orientando la mia ricerca in due direzioni: la prima risalire il più possibile indietro nel tempo e la seconda, contattare i discendenti, conoscerli e scambiare con loro informazioni… ho ancora molto lavoro da fare!