Una storia modenese
Non possiedo fotografie dei miei trisavoli da parte della nonna materna, mentre ne ho viste molte dei parenti della famiglia del nonno.
Nella mente sono presenti solo i ricordi delle storie che mia nonna Lina riferiva sui propri nonni, che peraltro lei stessa non aveva conosciuto.
Poiché, tutti i parenti di mia nonna sono comunque di origine modenese, questo mi ha spinta e cercare altre informazioni e a consultare il sito dell’Archivio di Stato di Modena. Ho così appreso dell’esistenza del Portale Antenati e ho iniziato la ricerca.
Una parte delle date che volevo recuperare si collocavano esattamente negli anni dei registri consultabili on line sul Portale. Sono partita dai dati in mio possesso e devo ammettere di avere avuto molta fortuna. La bisnonna Pia Lusvardi, madre di mia nonna Lina, era nata nel 1880 da genitori un po’ avanti negli anni per la mentalità dell’epoca, ma non conoscevo nemmeno la data esatta di nascita, che ho ritrovato sfogliando il registro digitalizzato. Ho quindi provato a immaginare che Rosa e Zeffirino, questi sono i nomi dei miei trisavoli, si fossero sposati l’anno precedente, quindi ho consultato il Registro dei Matrimoni del 1879 e in data 15 novembre ho in effetti trovato i dati relativi alla registrazione del matrimonio di Rosa Gavioli e Zeffirino Lusvardi. La consultazione degli Indici relativi ai registri ha velocizzato la ricerca.
L’atto di matrimonio fornisce diverse informazioni sui genitori degli sposi e sugli sposi stessi. Così, incrociando i dati dell’atto di matrimonio con gli allegati necessari per le pubblicazioni ho recuperato una serie di informazioni interessanti: lo sposo, Zeffirino era nato l’11 settembre 1841 a Modena e qui si manteneva svolgendo l’attività di cocchiere. Il padre, Natale Lusvardi, viene definito nei documenti “inserviente”, cioè domestico a Bagno, mentre la madre, Maria Parmeggiani è indicata come “massaia”. Rosa invece è originaria di Spilamberto, anche se all’epoca del matrimonio era domiciliata a Modena, in qualità di cameriera. Il padre della sposa, Cirillo Gavioli svolgeva l’attività di veterinario e la madre Teresa Grioni è a sua volta indicata come massaia.
Un dato inaspettato riguarda Zefirino che non firma l’atto matrimonio, perché definito dall’impiegato comunale “illetterato”. Questo nuovo elemento probabilmente conferma la notizia in mio possesso che la famiglia di Rosa non fosse particolarmente soddisfatta di quest’unione: Zeffirino aveva trentotto anni e Rosa quaranta al momento del matrimonio. Questo elemento forse in parte spiega il motivo per cui Pia è l’unica figlia della coppia.
La famiglia viveva in via San Cristoforo a Modena e qui viene registrata la nascita della figlia il 14 ottobre del 1880.
I genitori fecero studiare la figlia Pia presso l’Istituto magistrale “Carlo Sigonio”, dove ottenne il diploma di maestra, professione che svolgerà fino alla pensione.
Pia Lusvardi sposò il 19 gennaio 1906 Giovanni Buffagni, giovane impiegato alle Poste. Al momento del matrimonio, la madre Rosa era già morta da quasi due anni. La coppia risiede in via Mascherella, dove il 23 dicembre 1906 nacque la loro primogenita Rosa Lina Buffagni, mia nonna. Zeffirino però non vide mai la sua prima nipote, perché è deceduto due mesi prima, il 25 ottobre, nella sua abitazione in via San Geminiano.
Una storia che racconta di persone semplici, che svolgevano attività manuali, ma che vollero che la loro unica figlia studiasse e diventasse maestra. Una storia semplice ma che riflette il cambiamento sociale in atto in quegli anni nel giovane Stato unitario.
Ringrazio il Portale Antenati per il lavoro di digitalizzazione dei fondi documentari, che mi ha permesso di colmare dei vuoti lasciati dalle memorie familiari.