Sabato Martelli Castaldi (1896-1944)
Sabato Martelli Castaldi nacque a Cava de’ Tirreni (SA) il 19 agosto 1896.
Trascorsa la fanciullezza a Raito, sulla costa amalfitana, si trasferì con il padre a Roma dove proseguì gli studi al San Giuseppe di Merode, per poi arruolarsi volontario presso l’accademia del Regio Esercito di Torino.
Nominato sottotenente del genio, prese parte alla Prima guerra mondiale il 9 aprile 1916.
Nel 1917, dopo aver superato le selezioni, conseguì a Foggia il brevetto di pilota militare e fu nuovamente inviato sul fronte, dove operò oltre cento missioni di volo. Fu assegnato al reparto di ricognizione aerea, presso cui si eseguivano missioni per rilevazioni aerofotografiche e alla conseguente fotointerpretazione. Nel corso della sua carriera si abilitò, progressivamente al pilotaggio di velivoli diversi, divenendo un pilota versatile e di grande abilità nelle varie specialità.
Al termine della Grande Guerra, tornò pluridecorato con una medaglia d’argento e due di bronzo al valor militare.
Il 17 luglio 1931, fu promosso Colonnello per “merito straordinario”, e il 1° dicembre 1932 fu chiamato ad assumere l’incarico di Capo di Gabinetto del Ministro dell’Aeronautica, Italo Balbo, in un momento in cui la forza armata era nel periodo dei raid e delle crociere.
Il 28 ottobre 1933, a soli 37 anni, fu nominato Generale di Brigata “a scelta assoluta”: è tutt’ora il più giovane Generale italiano di tutti i tempi, per tutte le Forze Armate.
Nel 1934, a seguito di una serie di circostanze determinate da una sua una relazione al duce nella quale denunciava il reale stato dell’arma aerea, fu congedato e, perseguitato dell’OVRA, impossibilitato ad ottenere un lavoro. Dopo mesi di difficoltà e ricerche, riuscì ad essere assunto quale uscere presso il Polverificio Stacchini, con sede a Roma. Ne diverrà presto un dirigente.
In quegli anni si rivolse più volte al capo del governo Benito Mussolini per poter essere reintegrato nella Regia Aeronautica, ma ogni sua richiesta fu respinta.
Dopo l’8 settembre, fu tra i combattenti partigiani a Porta San Paolo a Roma. Con il nome di battaglia “Tevere”, in ricordo di quel fiume che aveva assistito a tanti dei suoi successi sportivi nel canottaggio, si adoperò intensamente a favore della Resistenza collaborando sia con la parte politica dei partiti antifascisti e sia con quella militare del Fronte Militare Clandestino.
Il 17 gennaio 1943, la polizia tedesca arrestò lo Stacchini, datore di lavoro di Martelli Castaldi, accusandolo di aver fiancheggiato i Partigiani. Martelli Castaldi, con l’intento di scagionare Stacchini si presentò presso il comando delle SS e venne da questi arrestato.
Fu condotto nel carcere di via Tasso, dove rimase nella cella di punizione per sessantasette giorni, e dove subì diverse torture. Anche lì, non smise mai di adoperarsi a favore dei suoi compagni: corrompendo le guardie, riuscì a scrivere alla famiglia e a far giungere viveri e medicinali per tutti i reclusi del suo piano. Di quei giorni, rimane traccia e testimonianza attraverso le lettere e i biglietti che scrisse alla moglie, Luisa Barbiani e delle scritte lasciate, tra cui una poesia, sul muro della cella n. 2.
Le prove che le SS riuscirono comunque a raccogliere contro di lui, fecero sì che, senza processo, divenne “meritevole di morte”.
Fu ucciso, assieme ad altri 334 martiri, nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944.
Il suo corpo riposa nel sarcofago 117 del Mausoleo delle Fosse Ardeatine insieme a quelle delle altre vittime. A perpetua memoria, gli venne conferita la medaglia d’oro al valor militare.
Puoi consultare l’atto di nascita sul Portale Antenati: Archivio di Stato di Salerno, Stato civile italiano, Cava de’ Tirreni, 1896
L’originale è conservato presso l’Archivio di Stato di Salerno
Presso lo stesso Istituto sono conservati anche la Lista di leva e il Ruolo matricolare.
Per approfondimenti sulla figura di Sabato Martelli Castaldi, si veda il volume di Edoardo Grassia, Sabato Martelli Castaldi. Il generale partigiano, Padova, Ugo Mursia Editore, 2016.
Fonti archivistiche e bibliografiche:
Archivio dell’Ufficio Storico Aeronautica Militare, Fondo Medaglie d’Oro al Valor Militare, b. 20, fasc. 169;
Biblioteca Centrale Aeronautica Militare, Emeroteca, Raccolta Personaggi, cart. 75, fasc. 1337
Inoltre, il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, conserva – a seguito di cerimonia di donazione avvenuta nel 2017 – alcuni cimeli di Martelli Castaldi.