Skip to content
logo-antenati

Portale Antenati

Gli Archivi per la Ricerca Anagrafica
Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo
DIREZIONE GENERALE ARCHIVI
  • Il Portale
    • Istruzioni per l’uso
    • Richieste di certificati
    • FAQ
    • Storia del progetto
    • Ultimi Archivi pubblicati
    • Gli indici dei nomi pubblicati
    • Partecipa al progetto
  • Esplora gli Archivi
  • Strumenti
    • Guida alla ricerca
    • La ricerca genealogica
    • Le fonti genealogiche negli Archivi di Stato
    • Glossario
    • Dizionari storico-geografici preunitari
    • Pubblicazioni digitali
    • Materiali e contributi
  • Storie di famiglia
    • Leggi le storie di famiglia
    • Racconta la tua storia
    • Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese
    • Vite filmate dall’Archivio Nazionale del Film di Famiglia
    • Superottimisti – Archivio regionale di film di famiglia
    • Cinescatti – Laboratorio 80
    • Società Umanitaria – Cineteca Sarda
    • Fondo Filmico Torri
  • News
  •  
  • Italiano
HomeStorie di famigliaAllan Pietri

Autore: Allan Pietri

Famiglia Capellato negli anni ’40

Mi chiamo Allan Pietri, sono brasiliano, e sono il pronipote di Mario Zanotello e Amélia Capellato, genitori di mia nonna materna.
Mia bisnonna Amélia era la figlia minore di Angelo Capellato e Carolina Bassan. Angelo e i suoi figli dedicarono gran parte della loro vita ai trasporti pubblici di Valinhos, ho pensato allora di scrivere alcune righe sulla loro storia, iniziando da quando vivevano in Italia, dove il loro cognome era ancora Cappello, fino a quando hanno realizzato il loro sogno di andare in Brasile.

I Cappello in Italia

Era un venerdì, il 17 settembre 1869, quando alle nove di sera nacque un bambino, secondogenito di Domenico Cappello e Teresa Lazzarin; il piccolo venne battezzato due giorni dopo con il nome di Angelo nella chiesa di Santa Maria Assunta di Solesino. La famiglia Cappello, soprannominata Pasotto, proveniva da Solesino/Stanghella, in provincia di Padova; il capofamiglia Domenico era carrettiere e sua moglie contadina, sposati a Solesino nel febbraio 1867, ebbero il primo figlio nel 1868, che per complicanze durante il parto morì pochi minuti dopo la nascita, e poiché non fu possibile battezzarlo e dargli un nome, non venne registrato nel libro dei battesimi ma solo in quello dei defunti, nacquero in seguito: Angelo nel 1869, Pietro nel 1871, Amabile nel 1873, morta dopo 20 giorni dalla nascita. La famiglia era di origini molto umili, probabilmente era per questo che cambiava spesso paese, a seconda di dove riusciva a trovare nuove opportunità di lavoro, e in una di queste occasioni, nel 1874, si trasferì a Ponso, sempre in provincia di Padova, dove rimase per 6 anni.
A Ponso ebbero i figli Giulia (1874), nata morta, Maria Luigia (1875), e Amalia (1878).
Nell’inverno del 1881, Domenico morì improvvisamente, per una malattia cardiaca, a soli 36 anni; sua moglie Teresa, essendo incinta, tornò allora con i figli nel paese d’origine dove diede alla luce Teresa (1881), l’ultima figlia della coppia, che tutti chiamavano Domenica in onore del padre defunto. Purtroppo le tragedie non erano finite per la famiglia Cappello, nel 1884, muore Amalia, a Stanghella, a soli 5 anni per difterite. Dei loro figli, solo 4 arrivarono all’età adulta: Angelo, Pietro, Maria Luigia e Teresa.
Poco sappiamo delle vicende avvenute nei sette anni successivi a questi eventi. Nel luglio del 1891, il loro figlio secondogenito Angelo sposa Carolina Bassan, originaria di Stanghella; i due giovani si conobbero probabilmente a Solesino o Stanghella e due anni dopo, nel maggio 1893, nacque il loro primo figlio Vittorio a Stanghella.

Una nuova vita in Brasile

Fu nel 1895 che Angelo prese la decisione che avrebbe cambiato per sempre la loro vita, quella di emigrare in Brasile. L’11 maggio 1895 giunsero in Brasile a bordo della nave San Gottardo: Angelo 25 anni e capofamiglia, Carolina 23 anni sua moglie, Vittorio 2 anni suo figlio e  Luigia 28 anni sua cognata. Si stabilirono a Campinas, nell’entroterra di San Paolo, per lavorare nelle fattorie come coloni; lì la coppia ebbe tre figli, Antonio nel 1897, João nel 1899 e Domingos nel 1901 ed in seguito la famiglia si trasferì a Valinhos.

Valinhos

Uno dei primi veicoli dell’impresa Capellato, anni ’20

Valinhos è una città dell’entroterra di San Paolo, situata vicino a Campinas, della quale fece parte fino al 1896, quando fu dichiarata distretto di pace ed infine comune nel 1953. Conosciuta oggi a livello nazionale come “la capitale del fico viola”, per la produzione nazionale di questo frutto, la città è nota anche per la festa del fico che si tiene ogni anno e per essere la città natale del compositore e sambista italo brasiliano Adoniran Barbosa.
Fu nella città di Valinhos che la famiglia risiedette dal 1903, e fu lì che nacquero i loro ultimi 3 figli: Natale nel 1903, Emma nel 1905 e Amélia nel 1913. Si pensa che fu a Valinhos, nel corso del primo decennio del ‘900, che il cognome di Angelo cambiò da Cappello a Capellato; la famiglia ad oggi non conosce il vero motivo del cambiamento, ma ritiene che sia stato un errore nella trascrizione dei documenti. Da quel momento in poi Angelo cominciò ad essere conosciuto e chiamato da tutti Angelo Capellato, cognome mantenuto da tutti i discendenti fino al giorno d’oggi e presente anche con le varianti Capelatto e Capelato. Angelo cominciò a lavorare in città come contadino e lattaio e con i risparmi, sempre in quel periodo, acquistò un appezzamento di terreno, dove avviò la sua prima attività, una fabbrica di ceramica.

Jardineiras della ditta Capelato negli anni ’50

Negli anni ’20 acquistò un camion, iniziò a trasportare i contadini e i loro attrezzi da Valinhos a Campinas, e viceversa, e nello stesso decennio acquistò una Jardineira, (le Jardineiras, costruite col motore di un camion, furono i primi modelli di “autobus” a circolare in Brasile); dopo quest’ultimo acquisto fondò la “Empresa de Ônibus Capelato”, azienda pioniera nel trasporto pubblico a Valinhos.
L’inizio fu difficile; secondo i resoconti della famiglia, infatti, a causa della guerra, negli anni ’40 questi veicoli erano alimentati a gasogeno, un prodotto ottenuto dalla combustione di legna bruciata, ma in seguito con molto sforzo e l’aiuto dei figli l’azienda crebbe, all’inizio con un solo veicolo, poi con due, fino ad arrivare a 10. Il tragitto delle jardineiras era la vecchia strada di Campinas e i Valinhenses che dovevano studiare, andare in ospedale, oppure recarsi al lavoro a Campinas, facevano il percorso con questi veicoli; ancora oggi molti si ricordano delle vecchie jardineiras Capelato. Col tempo, e l’arrivo in Brasile di veri e propri autobus, la Capelato ha sostituito la sua flotta con dei veri autobus, effettuando diverse linee attraverso le città e i quartieri di Valinhos, Campinas, Louveira, Vinhedo, Joaquim Egidio e Souzas.

Gli ultimi anni

Dipinto di Angelo Capellato degli anni ’40

Angelo era un uomo severo ma giusto, molto affettuoso con i suoi nipoti. Si raccontava che quando li vedeva, prendeva sempre una monetina dalla tasca e la dava a loro perché si comprassero delle caramelle. Aveva dei baffi lunghissimi, di cui era molto orgoglioso e che erano la sua particolarità, non permettendo a nessuno di tagliarglieli. Vedovo dal 1938, negli ultimi anni della sua vita, era usuale trovarlo seduto sulla sedia a dondolo, nel cortile sul retro della sua casa. Morì il 7 dicembre 1951, nella sua casa in Avenida Independência a Valinhos.

L’attività

Per molti anni i Capellato trasportarono i Valinhenses, facendo parte della loro storia e della città; ancora oggi i loro nipoti e pronipoti con le rispettive aziende di trasporto continuano l’attività iniziata da Angelo. A Valinhos, c’è una via intitolata “Rua Angelo Capellato” e anche altre vie che portano i nomi di figli, nipoti e pronipoti in onore al lavoro svolto da Angelo e dai suoi discendenti.

Ringraziamenti

Vorrei ringraziare i miei familiari brasiliani e italiani, per le storie raccontate nel corso degli anni e per le foto, la mia amica Elena, gli amici della APHV (Associação de Preservação Historica de Valinhos), gli amici Ulisses Lo Porto e il professore Gersio Pellegatti, il sito familysearch, gli amici del gruppo “Amici della genealogia”, il sito tuttogenealogia.it e il Portale Antenati per l’opportunità di poter scrivere questo testo sulla mia ricerca e anche per il meraviglioso progetto, grazie al quale sono riuscito a trovare anche l’atto di nascita di Luigi Lazzarin, nonno materno di Angelo, nato nel lontanissimo 1813, ed infine i miei più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che mi hanno aiutato nelle mie ricerche.

Passaporto del 1922 del trisnonno Antonio Natale Crescenzio

Mi chiamo Allan Pietri, sono brasiliano e sono pronipote di Arturo Pietri e Emma Crescenzio; da 7 anni faccio ricerche sui miei avi e sulle loro origini, spinto dalla curiosità e dall’amore che nutro verso la loro storia.

Voglio fare i miei ringraziamenti ai miei familiari che mi hanno raccontato tutte queste splendide storie, alla mia amica Elena, che mi ha aiutato tantissimo con i documenti, ai miei amici di Cinto Euganeo, al portale Antenati, dove ho trovato gli atti di nascita/morte della famiglia Gallo, agli amici ed utenti del sito tuttogenealogia.it e del gruppo Facebook Amici della Genealogia, al Museu da Imigração de São Paulo, dove ho trovato le liste di sbarchi del 1898 e 1922, in cui compaiono i nomi di miei bisnonni e dei trisnonni, ai parroci che mi hanno risposto con le informazioni e i documenti necessari per la mia ricerca, al sito Familysearch, ai discendenti di Isidoro Crescenzio, fratello del mio trisnonno Antonio, insomma a tutti coloro che mi hanno aiutato in qualche modo con documenti e informazioni, faccio i miei più sinceri ringraziamenti.

I Crescenzio e il Brasile:

Era un giovedì, il 13 dicembre 1921, quando la famiglia Crescenzio diede addio alla propria Patria, ai parenti e agli amici per imbarcarsi definitivamente verso il Brasile.

La famiglia viaggiò a bordo del vapore Garibaldi e arrivò a Santos, città dello Stato di São Paulo il 1 gennaio 1922. Erano in 5:

I genitori:

Antonio Natale Crescenzio, 50 anni

Maria Luigia Cappello, 46 anni

I figli:

Pietro Luigi Crescenzio, 24 anni

Emma Crescenzio, 21 anni *la mia bisnonna*

Lino Romano Crescenzio, 11 anni

 Sul vapore c’erano anche:

Arturo Pietri,  23 anni *il mio bisnonno*

(futuro marito di Emma Crescenzio)

Elsa Giuditta Garbin, 20 anni

(sposa di Pietro Luigi Crescenzio)

Maria Luigia Cappello (1875-1952)

Non era la prima volta che la famiglia Crescenzio emigrava in Brasile: infatti, 24 anni prima Antonio Crescenzio e Maria Luigia Cappello erano arrivati per la prima volta in Brasile con il piccolo Pietro Luigi di 3 mesi, raggiungendo Santos il 13 gennaio 1898 a bordo del vapore Minas, e all’epoca erano andati a vivere a São Simão, São Paulo.

Il 26 agosto 1900 a São Simão, São Paulo, nacque la seconda figlia di Antonio Crescenzio e Maria Luigia Cappello, alla quale venne dato nome Emma, e nel 1901/1902 la famiglia decise di ritornare in Italia. Non conosciamo la data esatta né il motivo del ritorno, però abbiamo scoperto un documento del dicembre 1902, un atto di morte di una cognata di Antonio Crescenzio, nel quale Antonio risultava testimone: da ciò possiamo dedurre che si trovavano già in Italia in quel periodo.

Arturo Pietri (1898-1968)

Arturo Pietri, il mio bisnonno:

Arturo Pietri è nato nella Frazione Voltabarozzo, Padova, il 29 giugno 1898, figlio di genitori ignoti, il cognome Pietri gli è stato imposto perché è nato nel giorno di San Pietro. Della sua famiglia biologica sappiamo veramente pochissimo: Arturo fu mandato all’Istituto degli esposti di Padova e poi affidato alla coppia Pasquale Ravarotto  (di Cinto Euganeo ) e Costantina Destro il 18 agosto 1898. Da adulto Arturo partecipò alla prima guerra mondiale e venne fatto prigioniero di guerra per un anno (1917-1918); dopo la fine della guerra si stabilì a Villa Estense.

Secondo le storie tramandate in famiglia, il bisnonno Arturo conobbe bisnonna Emma Crescenzio mentre erano a bordo del vapore Garibaldi verso il Brasile e si innamorarono. In seguito si sposarono a Nova Europa, São Paulo, il 13 maggio 1922, ebbero 5 figli ed andarono a vivere ad Ipiranga, São Paulo.

Vissero gli ultimi anni della loro vita a São Bernardo do Campo, São Paulo e furono sepolti nel cimitero di São Bernardo do Campo.

I bisnonni Emma Crescenzio (1900-1971) e Arturo Pietri (1898-1968)

Sull’origine degli avi dei Crescenzio:

Gli avi dei Crescenzio sono nati e vissuti nei Colli Euganei, più precisamente a Valnogaredo di Cinto Euganeo. Alcuni  nacquero e lavorarono anche nei comuni limitrofi come Lozzo Atestino, Este, Ospedaletto Euganeo, Vó, Monselice e tanti altri, prestando servizio come mandriani, contadini o villici, com’erano descritti nei registri parrocchiali antichi.

Di seguito un piccolo e breve riassunto di ciò che abbiamo scoperto su di loro:

Antonio Natale Crescenzio (1871) era figlio di Giovanni Crescenzio (1842 – nato a Lozzo Atestino) e Firma Caffeo (1842~); Giovanni Crescenzio era figlio di Antonio Crescenzio (1807) e Anna Gallo (1808).

Anna Gallo (1808) a sua volta era figlia di Agostino Gallo detto Scolpin e Caterina Beggiato; Agostino Gallo detto Scolpin (1773 – nato a Lozzo Atestino) era figlio di Valentino Gallo detto Scolpin (1735) e Maria Bertolle (1749~); Valentino Gallo detto Scolpin (1735) era figlio di Francesco Gallo detto Scolpin (1708 – di Cortella, Vó) e Antonia Mutta (1709).

Antonia Mutta (1709) a sua volta era figlia di Francesco Mutta (1674) e Elisabetta Ongaro (1679~), e  finalmente Francesco Mutta era figlio di Zuane Mutta e Antonia.

I bisnonni Emma Crescenzio (1900-1971) e Arturo Pietri (1898-1968) – Anni 60

Il mio antenato più lontano, di cui si conoscono con precisione la data ed il luogo di nascita, si chiamava Francesco Mutta e nacque il 6 maggio 1674 a Valnogaredo di Cinto Euganeo,  venne battezzato il 13 maggio 1674; i suoi genitori si chiamavano Zuane Mutta e Antonia.

Grazie all’aiuto di tanti amici e dei siti come il Portale Antenati, sono riuscito a conoscere le origini di miei avi e le loro gesta,  sono riuscito anche a trovare i discendenti viventi dei fratelli del mio trisnonno Antonio Natale Crescenzio, dopo quasi 95 anni dalla sua partenza per il Brasile.

C’è ancora molta strada da fare, soprattutto per quanto riguarda l’altra parte della famiglia, ma grazie a questa ricerca ho conosciuto molte persone meravigliose che condividono la mia stessa passione per la genealogia.

List of published Archives
  • Il Portale
    • Istruzioni per l’uso
    • Richieste di certificati
    • FAQ
    • Storia del progetto
    • Ultimi Archivi pubblicati
    • Gli indici dei nomi pubblicati
    • Partecipa al progetto
  • Strumenti
    • Guida alla ricerca
    • La ricerca genealogica
    • Le fonti genealogiche negli Archivi di Stato
    • Glossario
    • Dizionari storico-geografici preunitari
    • Pubblicazioni digitali
    • Materiali e contributi
  • Storie di famiglia
    • Leggi le storie di famiglia
    • Racconta la tua storia
    • Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese
    • Vite filmate dall’Archivio Nazionale del Film di Famiglia
    • Superottimisti – Archivio regionale di film di famiglia
    • Cinescatti – Laboratorio 80
    • Società Umanitaria – Cineteca Sarda
    • Fondo Filmico Torri
  • News
  • Esplora gli Archivi
  • Tutela dei dati personali
  • Privacy Cookie policy
  • Note legali
  • Crediti
  • Contatti
dga mic dga logo Istituto Centrale per gli Archivi Sistema Archivistico Nazionale
faq Serve aiuto?

Copyright Antenati 2021

  • Il Portale
    • Istruzioni per l’uso
    • Richieste di certificati
    • FAQ
    • Storia del progetto
    • Ultimi Archivi pubblicati
    • Gli indici dei nomi pubblicati
    • Partecipa al progetto
  • Esplora gli Archivi
  • Strumenti
    • Guida alla ricerca
    • La ricerca genealogica
    • Le fonti genealogiche negli Archivi di Stato
    • Glossario
    • Dizionari storico-geografici preunitari
    • Pubblicazioni digitali
    • Materiali e contributi
  • Storie di famiglia
    • Leggi le storie di famiglia
    • Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese
    • Vite filmate dall’Archivio Nazionale del Film di Famiglia
    • Superottimisti – Archivio regionale di film di famiglia
    • Cinescatti – Laboratorio 80
    • Società Umanitaria – Cineteca Sarda
    • Fondo Filmico Torri
  • News
  • Italiano
Utilizziamo i cookies nella pagina per fornirti un'esperienza d'uso migliorata. Cliccando "Accetta tutti" consenti all'uso di tutti i cookies. Altrimenti puoi visitare le impostazioni.
ImpostazioniAccetta tutti
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
CookieDurataDescrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytics
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
Others
Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
ACCETTA E SALVA
Regole deontologiche

Ci si impegna ad osservare le disposizioni contenute nelle “Regole deontologiche per il trattamento a fini di archiviazione nel pubblico interesse o per scopi di ricerca storica (all. A.2 al d. lgs. 196/2003)” nella consultazione e diffusione (art. 11, c.4) dei materiali presenti sul Portale Antenati.

RIFIUTA