Salvatore Ferragamo (1898-1960)
Salvatore Ferragamo – registrato all’anagrafe come Salvadore – nacque a Bonito (AV) il 5 giugno 1898.
Undicesimo di quattordici figli, dovette cominciare a lavorare all’età di 9 anni per aiutare la famiglia che viveva in condizioni economiche disastrate: iniziò l’apprendistato presso la bottega del calzolaio del paese, dove la sua naturale propensione verso la professione e l’innata abilità lo portarono presto ad aprire un’attività in proprio. All’età di 14 anni, infatti, era già un piccolo imprenditore, che aveva alle sue dipendenze ben quattro lavoratori.
Nel 1914, si trasferì negli Stati Uniti per raggiungere alcuni dei suoi fratelli, emigrati prima di lui alla ricerca di fortuna. Trovò facilmente lavoro, riuscendo anche lì ad aprire una propria attività, prima a Santa Barbara e poi a Hollywood.
Parallelamente, seguì diversi corsi serali e per corrispondenza presso diverse università americane, tra cui anatomia, matematica e ingegneria chimica; tutte discipline che gli fornirono una solida base tecnico-scientifica per perfezionarsi nel suo lavoro.
L’apertura dell’Hollywood Boot Shop, nel 1923, lo consacrò definitivamente come “il calzolaio delle stelle”, tale era la richiesta dei divi hollywoodiani per acquistare da lui scarpe personalizzate e su misura, ricche di inventiva e creatività. La richiesta di produzione crebbe a tal punto da indurlo a rientrare in Italia e trasferirsi a Firenze, dove aprì un laboratorio manuale di calzature, in cui circa 60 dipendenti realizzavano scarpe sui modelli da lui disegnati.
Dopo un breve periodo di crisi all’inizio degli anni ’30, l’attività di Ferragamo si potenziò notevolmente, portando il suo nome all’attenzione internazionale e aprendo filiali in varie città europee. Nel 1937, inoltre, brevettò una delle sue più celebri creazioni, il tacco a zeppa di sughero, che divenne una moda di successo a livello mondiale; mentre, nel 1947 ricevette, insieme a Christian Dior, il Neiman Marcus Award, considerato l’Oscar della moda riservato ai professionisti del settore distintisi a livello internazionale.
Negli anni Cinquanta, grazie all’ascesa della moda italiana e del boom economico, l’azienda Ferragamo registrò una crescita significativa, contando circa 700 dipendenti e una produzione giornaliera di 350 paia di scarpe, ancora realizzate prevalentemente a mano.
A seguito di alcune complicazioni del suo stato di salute, morì a Firenze il 7 agosto 1960.
Puoi consultare l’atto di nascita sul Portale Antenati: Archivio di Stato di Avellino > Stato civile italiano > Bonito > 1898
L’originale è conservato presso l’Archivio di Stato di Avellino.
Per approfondimenti sulla figura di Salvatore Ferragamo, vedi la voce del Dizionario Biografico degli Italiani a cura di Valeria Pinchera.
L’archivio di Salvatore Ferragamo – che conta numerose calzature, borse, brevetti, disegni, fotografie e altri accessori – è conservato presso l’omonimo museo, inaugurato nel 1995 presso la storica sede dell’azienda, a Firenze.