Elio Del Piano tra documentario e finzione
Il fondo filmico ripercorre l’attività cineamatoriale di Elio Del Piano, tra i fondatori del Cineclub FEDIC di Cagliari nel 1953, a partire dal 1949 e fino ai primi anni Settanta del Novecento.
La sua produzione è costituita da film amatoriali a carattere documentario e di finzione girati a Lucca, città dove ha vissuto tra il 1946 e il 1950, e a Cagliari, dove si è trasferito con tutta la famiglia nel 1951.
Elio Del Piano (Cagliari, 1931-2010) ha girato tutti i suoi film in formato 8mm dopo aver acquistato una cinepresa nel 1949.
Il lavoro di ricerca e approfondimento è stato possibile grazie alle interviste rilasciate tra il 2017 e il 2020 da due dei figli del cineamatore, Margherita ed Alberto Del Piano.
È possibile ripercorrere il risultato dell’attività cineamatoriale di Elio Del Piano attraverso l’edizione video del fondo filmico realizzata con il software Klynt.
(a cura di Karianne Fiorini)
I protagonisti
Elio Del Piano nasce il 18 novembre 1931 a Cagliari, ultimogenito di sei fratelli e sorelle (Giovanna 1920-2017, Lorenzo 1922-2009, Michele 1924-1982, Maria Speranza 1926-1927, Vittoria 1928). Il padre, Alberto Del Piano (Foggia 1888 – Lucca 1949), ragioniere, si era trasferito a Cagliari per lavorare come cassiere alla Banca d’Italia attorno alla metà degli anni Dieci, dove conosce Margherita Marongiu (Piacenza, 1895 – Cagliari, 1974), che sposa nel 1919. Per motivi di lavoro, la famiglia si trasferisce successivamente prima a Cuneo (1933-1937), poi a Firenze (1937-1944), a Como (1944-1946) e a Lucca (1946-1950). Nel 1951 tornano tutti a Cagliari. Elio del Piano frequenta il ginnasio a Lucca e completa il percorso di studi a Cagliari, conseguendo la maturità al Liceo classico G.M. Dettori di Cagliari nei primi anni Cinquanta. Si laurea in Medicina, specializzandosi in medicina interna. Durante il periodo universitario conosce Maria Maddalena Fantola (Cagliari, 27 luglio 1937), studentessa di microbiologia, con la quale si unisce in matrimonio il 18 luglio 1963 nella Chiesa di S. Anna a Cagliari. Nello stesso anno si trasferiscono entrambi a Perugia, dove Elio Del Piano già lavora da alcuni anni nella Clinica medica della Facoltà di Medicina, e poco dopo a Parigi, dove Elio ha avuto una borsa di studio per sei mesi all’Istituto di Istochimica medica, e dove anche la moglie ottiene un lavoro. Ritornati a Perugia nascono le figlie Margherita (Perugia 1964), Maria (Perugia, 1966) e Anna (Perugia, 1968) e poi Alberto (Cagliari, 1974). Dopo aver trascorso diversi anni a Perugia, la famiglia si trasferisce a Treia (Mc) per la nomina di Elio Del Piano a Primario dell’ospedale locale. Nel 1970 decidono di trasferirsi definitivamente in Sardegna, prima a S. Gavino Monreale (Ca), poi a Cagliari, dove Del Piano comincia a lavorare all’Ospedale G. Brotzu, e dove nasce il loro ultimo figlio Alberto.
Appassionato di fotografia e cinematografia fin dagli anni Quaranta – assieme al fratello Michele Del Piano che poi diventerà fotografo professionista – realizza fotografie e cortometraggi documentari in formato ridotto, principalmente in 8mm, che circolano nei vari Festival dedicati al cinema amatoriale, oltre a realizzare, sempre assieme al fratello Michele, documentari su attività e tradizioni dell’isola commissionati dalla Regione Sardegna. Nel 1953 Elio Del Piano è tra i fondatori del Cineclub Cagliari – un’associazione di cineamatori – assieme a un gruppo di notabili e professionisti locali, la prima associazione di cultura cinematografica nata in Sardegna. L’affiliazione del Cineclub Cagliari alla FEDIC nazionale – nata nel 1949 dalla fusione tra l’Ente Italiano Cineamatori e la Federazione Italiana Cineamatori – permette a Elio Del Piano e ai suoi soci Antonio Foddis, Antonio Vodret e Mario Mura, di partecipare subito al Concorso nazionale FEDIC di Montecatini con due cortometraggi: “Chirurgia oculare: manualità da cesellatore” di Foddis, documentario girato in 8 mm, e “Una giornata di sport” di Vodret e Mura, documentario in 16 mm. Al lavoro di Foddis verrà riconosciuto il secondo posto nella categoria film scientifici e la Coppa Ferrania, che Elio Del Piano ritirerà personalmente come documentato da un filmato intitolato “Montecatini ’53” girato da lui stesso, conservato dalla famiglia Del Piano.
Dagli anni Sessanta, in coincidenza con l’inizio della sua professione di medico internista e con gli impegni familiari, Elio Del Piano continuerà a realizzare filmati in formato 8mm e Super8 – conservati presso la famiglia e non donati alla Cineteca sarda – ma solo per documentare i momenti del tempo libero con i suoi familiari, e proseguirà, utilizzando il video, per registrare la nascita e la crescita dei nipoti fino al 2008. Elio Del Piano muore a Cagliari il 10 gennaio 2010.
Il fondo
Il fondo filmico è stato è stato affidato per il deposito conservativo alla Società umanitaria – Cineteca sarda il 22 novembre 2010 per volontà di Maria Maddalena Fantola, moglie del cineamatore, e dei figli Alberto, Maria, Margherita e Anna Del Piano. Le pellicole, in formato 8mm, conservate fino a quella data nell’abitazione della famiglia a Cagliari, sono il risultato di un lavoro di assemblaggio e di montaggio, compiuto dall’autore con una moviola e una giuntatrice 8mm. Dopo l’acquisizione il materiale è stato sottoposto a un accurato intervento di restauro conservativo e trasferito su supporto digitale. Il riordino è stato effettuato in collaborazione con Alberto e Margherita Del Piano, avvalendosi della loro testimonianza orale durante la visione dei film, e attraverso alcune interviste, realizzate tra il 2017 e il 2020 a Cagliari e a Milano, grazie alle quali si sono potute ricostruire le circostanze che hanno portato alla realizzazione dei film.
Il fondo filmico è costituito da 18 bobine in formato 8mm di diversa lunghezza, per una durata complessiva di circa 4 ore, girate tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta del Novecento. Tutti i filmati sono muti. Il contenuto delle pellicole è prevalentemente di carattere documentaristico. L’autore ha realizzato filmati che riguardano avvenimenti legati in particolare alla sua terra, la Sardegna, e ad alcune delle sue tradizioni popolari, oltre a film amatoriali a soggetto. Alcuni di questi filmati hanno il marchio “Cineclub Cagliari” – del quale Elio Del Piano è stato tra i fondatori – e sono stati girati in Sardegna, mentre altri sono stati girati a Lucca, città in cui Del Piano ha vissuto fino al 1950, ma che ha frequentato ancora negli anni successivi. Sono inoltre presenti alcuni film a carattere familiare, per lo più riferiti a momenti trascorsi con gli amici, girati sia a Lucca che al mare a Cagliari. Tra quelli a carattere documentaristico si segnalano: un film girato attorno alla metà degli anni Cinquanta a Lucca, esplorata dall’occhio del cineamatore dentro e fuori le mura; un altro realizzato a Cagliari in occasione della tradizionale festa di S. Efisio il 1° maggio del 1954, con la processione che attraversa tutta la città; un altro, realizzato nel 1953, che documenta alcuni saggi musicali e di danza all’Auditorium di Cagliari negli anni Cinquanta, intitolato “Primo applauso”; uno relativo a una mostra internazionale canina nel marzo del 1953 svoltasi a Cagliari; altri relativi a sfilate sarde, come la festa di San Giovanni Battista a Flumini di Quartu (Ca) nei primi anni Settanta; infine un film intitolato “Lavorazione del minerale di piombo” – probabilmente realizzato su commissione della Regione Sardegna – girato presumibilmente nello stabilimento di San Gavino (Ca). I film a soggetto sono i seguenti: “Lo sgobbone” girato a Lucca nel 1949, storia di uno studente che trascorre tutto il suo tempo sui libri, con gli amici che cercano di distoglierlo dallo studio senza esito, fino a quando lui stesso si decide a raggiungere l’amata; “Il trenino dei nostri sogni” (1958), realizzato con altri soci del Cineclub Fedic di Cagliari, nel quale un bambino, appassionato di trenini, sogna di prendere un treno. Le immagini del sogno mostrano alcuni scorci di Cagliari, come la stazione delle Ferrovie Complementari in viale Bonaria, il percorso attraverso piazza Repubblica e via Dante, fino ai paesini lungo il tragitto del treno, all’epoca a vapore; “Feriae Matricolarum 1953-1954”, girato assieme ai colleghi e cineamatori Antonio Vodret e Nanni Puddu in occasione della festa delle matricole organizzata dagli studenti universitari di Cagliari, che documenta con dovizia di particolari la manifestazione goliardica che si dipana lungo le vie cittadine fino alla festa conclusiva.
Per quanto riguarda le riprese a carattere familiare sono presenti un filmato girato a Lucca che documenta alcuni momenti trascorsi dal cineamatore con gli amici e la sua fidanzata dell’epoca, e uno al mare al Poetto nel 1954, con un gruppo di amici.