Fausto Moroni, la Cina, e Baldissero Torinese
Il fondo filmico documenta alcuni momenti della vita di Fausto Moroni, pilota aviatore e collaudatore di aerei. In particolare il periodo trascorso in Cina tra il 1932 e il 1934, per motivi professionali, e la vita familiare durante gli anni dello sfollamento a Baldissero Torinese (To). Altri film sono stati girati a metà degli anni Trenta e nel 1951 a Brescia, città di residenza di alcuni suoi familiari. Un solo film è stato girato a Torino, città di residenza della famiglia Moroni a partire dal 1935.
Fausto Moroni (Villachiara, 1895 – Baldissero Torinese, 1979) ha girato tutti i suoi film in formato 8mm, dopo aver acquistato una cinepresa 8mm nel 1932 in Cina, dove si era recato per motivi di lavoro.
Il lavoro di ricerca e approfondimento è stato possibile grazie alle interviste rilasciate tra il 2017 e il 2018 da una delle tre figlie del cineamatore, Teresa Moroni, e da suo marito, Roberto Paglietta.
È possibile ripercorrere la storia della famiglia Moroni attraverso l’edizione video del fondo filmico Fausto Moroni realizzata con il software Klynt.
(testi a cura di Karianne Fiorini)
I protagonisti
Fausto Moroni nasce il 20 luglio 1895 a Villachiara (Bs) da una famiglia di possidenti terrieri, e proprietaria di una fonderia a Brescia. Aveva due fratelli e una sorella: Coriolano, detto Nino (1892-1962), Guido, detto Gnalurì (1897-1962) e Carolina, deceduta all’età di 18 anni. Con i due fratelli condivideva l’interesse e la passione per la meccanica e i motori, che li portò ad essere tra i pionieri del motociclismo italiano, che proprio a Brescia aveva uno dei centri più attivi. Questa passione condusse successivamente Guido ad avviare un’attività legata al collaudo di motocicli a Brescia, il Garage Moroni, e Fausto stesso ad avvicinarsi all’aviazione, con il conseguimento del brevetto superiore di pilota aviatore il 14 ottobre 1918, rilasciato dall’Aero Club d’Italia. Si arruolò volontario nell’Aeronautica militare e prese parte a numerose operazioni di ricognizione partecipando, sempre come volontario, all’impresa di Fiume, assieme a Gabriele D’Annunzio. Dopo la Prima Guerra Mondiale è impegnato in numerose competizioni motociclistiche, tra le quali alcuni giri d’Italia. Nel 1928 intraprese la carriera di collaudatore di aerei e venne assegnato dal Ministero dell’Aeronautica all’ufficio sorveglianza tecnica di Torino, con il compito di controllare in volo aeroplani nuovi o riparati. Con la stessa mansione venne prima trasferito all’Aerodromo di Cameri (No) e successivamente al grande cantiere di idrovolanti della CMASA – Costruzioni Meccaniche Aeronautiche Società Anonima, a Marina di Pisa. In veste di presentatore di nuovi aeroplani italiani, volò continuamente in giro per l’Europa compiendo missioni in Austria, Germania, Polonia, Ungheria, Lituania. Nel 1931 collaudò una “motocicletta dell’aria”, un apparecchio robustissimo, con una fusoliera completamente in tubi d’acciaio. Si trattava di un monoplano monoposto. Nell’ottobre del 1932 è inviato in Cina, a Shanghai, come collaudatore dell’Aeronautica d’Italia, con l’incarico di ‘presentare in volo’ sei aeroplani B.R.3, venduti al Governo cinese, e di istruire i piloti locali sui medesimi apparecchi. La fama di Fausto Moroni aviatore e istruttore portò Chiang Kai-shek, all’epoca presidente del Consiglio militare nazionale, a sceglierlo come suo pilota personale per alcuni mesi. Nel 1934 Moroni tornò in Italia avendo assolto all’incarico affidatogli, aprendo la strada alla missione italiana incaricata di organizzare la scuola di addestramento al volo dei piloti cinesi, conquistando le simpatie di Chiang Kai-Shek e riuscendo a vendere alla Cina (che aveva in dotazione ca. 100 aeroplani) ben 23 apparecchi italiani. In Italia continua a svolgere la sua attività di collaudatore di aerei per la Ditta CANSA di Cameri (No). Nel 1935 si unisce in matrimonio con Ermelinda Gallinatti (Torino 1908 – 1996) a Torino e dalla loro unione nacquero tre figlie, Paola (Torino 1936), Piera (Torino 1937) e Teresa (Torino 1939). Il 31 luglio 1941 durante il collaudo di un velivolo da lui pilotato, è costretto a lanciarsi con il paracadute per un’avaria del motore. Questo incidente lo porta a chiudere con l’attività di collaudatore e da quel momento in poi affiancherà la moglie nella gestione di due profumerie nel centro storico di Torino. Oltre alla passione per i motori, Fausto Moroni era particolarmente interessato anche alla fotografia, che utilizzò fin dalla giovane età per documentare la sua vita prima e dopo il matrimonio. Nell’ottobre del 1932, all’arrivo a Shanghai, acquistò una cinepresa 8mm da un suo cugino rappresentante della Kodak in Cina e da quel momento cominciò a girare dei film, prima per documentare la sua permanenza in Cina e successivamente per registrare alcuni momenti della sua vita familiare. Muore nella sua casa di campagna, a Baldissero Torinese, il 29 luglio 1979.
Il fondo
Il fondo filmico è stato donato all’Associazione Museo nazionale del cinema nell’ambito di uno specifico progetto di raccolta di film di famiglia nella Circoscrizione 1 Città di Torino il 10 gennaio 2017, per volontà di Paola, Piera e Teresa Moroni, le tre figlie del cineamatore. Le pellicole, in formato 8mm, e la videocassetta VHS, sono state conservate fino a quella data nelle diverse abitazioni della famiglia a Baldissero Torinese e a Torino. Le pellicole sono il risultato di un lavoro di riduzione e assemblaggio, realizzato con una moviola e una giuntatrice 8mm, compiuto dagli eredi su un corpus più ampio di pellicole 8mm, in seguito andate perdute. La videocassetta VHS contiene invece il riversamento su nastro magnetico di una selezione, effettuata anch’essa dagli eredi, di riprese girate originariamente dal cineamatore in formato 8mm. In seguito al trasferimento su supporto VHS le pellicole originali sono andate perdute. Dopo l’acquisizione il materiale è stato sottoposto a un accurato intervento di restauro conservativo ed è stato digitalizzato. La videocassetta VHS è stata anch’essa digitalizzata e trasferita su DVD. Il riordino è stato effettuato in collaborazione con Teresa Moroni, una delle tre figlie del cineamatore, e suo marito Roberto Paglietta, avvalendosi della loro testimonianza orale durante la visione dei film, e attraverso alcune interviste, realizzate nel mese di ottobre 2017, grazie alle quali si sono potute ricostruire le circostanze che hanno portato alla realizzazione dei film. Alcune delle informazioni biografiche sul cineamatore sono state ricavate anche da documentazione conservata dalla famiglia (fotografie, lettere, articoli di giornale, documenti di identità). Il fondo filmico è costituito da 3 bobine in formato 8mm di diversa lunghezza e in b/n, per una durata complessiva di circa 1 ora, girate tra il 1932 e il 1934, e da una videocassetta VHS, della durata di circa 1 ora, contenente riprese girate originariamente in formato 8mm dal 1934 al 1951, e poi trasferite negli anni Novanta su supporto magnetico. Tutti i filmati sono muti. Il contenuto delle pellicole è legato al periodo in cui il cineamatore ha vissuto in Cina, nelle città di Shangai e Changchow (oggi Zhangzhou), inviato dall’Aeronautica d’Italia per la presentazione in volo di aeroplani B.R.3 al Governo cinese e si riferisce perlopiù al tempo libero di Fausto Moroni, pur essendo presente anche una breve ripresa di un campo di decollo e atterraggio presumibilmente durante una dimostrazione di volo, alla quale assistette una moltitudine di persone, inclusi alcuni rappresentanti del Governo. Altre riprese documentano un suo viaggio in treno attraverso la Cina, con un particolare interesse per la vita quotidiana delle popolazioni locali, sia nei centri storici che nelle periferie, a Tientsin, Wusih, Changchow, Tanyang, Chinkiang, Nanking; una processione buddista e una visita a un tempio buddista non identificato. Una bobina, girata interamente a Shangai, una delle città in cui il cineamatore ha vissuto, mostra il Cathay Theatre, con l’insegna che indica il film in programmazione, “When Ladies Meet” di Harry Beaumont del 1933, una produzione americana MGM, le riprese di alcuni mercati ortofrutticoli e di pesce all’aperto, della vita del centro cittadino e di aree rurali, il traffico intenso dei risciò, dei pedoni, delle biciclette e il passaggio di alcune automobili, e la sua automobile personale, una Fiat 508 Balilla, giunta in Cina appositamente per Moroni. La bobina si conclude con le riprese del transatlantico Conte Verde nel porto di Shangai prima della partenza del cineamatore di ritorno in Italia, una breve ripresa in movimento del passaggio sul Canale di Suez e una visita nella città di Bombay, in India, con riprese della città e della vita cittadina. Le riprese contenute nella videocassetta VHS si riferiscono invece ad alcuni momenti di vita familiare trascorsi con la moglie, Ermelinda Gallinatti, le figlie Paola, Piera e Teresa, e alcuni parenti principalmente a Baldissero Torinese, in casa della famiglia Gallinatti, durante gli anni dello sfollamento. Altre riprese, girate a metà degli anni Trenta, si riferiscono a una passeggiata al Parco del Valentino, a Torino, e a una visita al fratello Guido a Brescia, presso il suo Garage Moroni. Le ultime riprese, girate nel 1951, documentano una gita a Brescia in occasione di una visita al fratello Guido e alla moglie Paola.