Anna Maria Ortese (1914-1998)
Anna Maria Ortese nacque a Roma il 13 giugno 1914, da Oreste, funzionario pubblico di origini siciliane, e Beatrice Vaccà, proveniente da un’antica e benestante famiglia di scultori napoletani.
Durante la Prima guerra mondiale, la famiglia si trasferì da Roma verso il sud: dapprima in Puglia, poi in Campania, in Basilicata e, infine, a Tripoli, dove Anna Maria terminò le scuole elementari. Ebbe, infatti, una formazione prevalentemente autodidatta: più che l’istruzione scolastica, furono la sua mente profondamente immaginifica e la tendenza all’introspezione a fornirle un’innata propensione per la parola scritta.
Successivamente, dopo questo periodo di forte instabilità geografica, a partire dal 1928, Ortese si stabilì assieme alla famiglia a Napoli, la città che più di tutte ne influenzò la poetica.
Nel 1933, la perdita dell’amato fratello Emanuele, la ispirò nella scrittura di alcune poesie, che furono pubblicate per la prima volta sulla rivista L’Italia letteraria. Quell’evento costituì uno spartiacque, dando inizio alla sua attività di scrittrice: nel 1934, infatti, pubblicò il suo primo racconto, Pellirossa, e, nel 1937, per Bompiani uscì la sua prima raccolta di novelle.
In quello stesso anno, fu assassinato in circostanze poco chiare il suo gemello, Antonio. Questo indusse in lei una profonda malinconia e irrequietezza, che si tradussero in trasferimenti continui nel nord Italia, dove si sostentò dapprima come correttrice di bozze e poi come collaboratrice per i più importanti quotidiani nazionali.
A seguito di questo lungo peregrinare, nel 1945, fece ritorno a Napoli, dove riprese a scrivere e pubblicare. Tra i titoli più celebri di questo periodo, si ricorda la raccolta di novelle intitolata Il mare non bagna Napoli, forse la più emblematica delle sue opere, vincitrice del Premio Viareggio (1953). Qualche anno più tardi, stabilitasi a Milano, scrisse L’iguana (1965) e Poveri e semplici, romanzo, quest’ultimo, che le valse la vittoria del Premio Strega (1967).
La produzione scrittoria di questi ultimi anni l’aiutò a ristabilire il giudizio favorevole della critica, che in passato l’aveva sottoposta a un silente ostracismo per via della sua malcelata disistima verso il mondo culturale e intellettuale dell’epoca. Nonostante ciò, Ortese continuò a condurre la sua vita ritirata e modesta, anche quando, nel 1975, si stabilì a Rapallo (GE) assieme alla sorella Maria.
Lì, le condizioni economiche tutt’altro che rosee, la indussero ad acconsentire alla ristampa di alcune sue opere, che le restituirono un rinnovato successo, anche oltre i confini nazionali.
Anna Maria Ortese morì a Rapallo nella notte del 9 marzo 1998.
Puoi consultare l’atto di nascita sul Portale Antenati: Archivio di Stato di Roma, Stato civile italiano, Roma, 1914
L’originale è conservato presso l’Archivio di Stato di Roma.
Il suo archivio personale (1930-1998; bb. 1401) è conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli.
Per approfondimenti sulla figura di Anna Maria Ortese, vedi la voce del Dizionario Biografico degli Italiani a cura di Monica Farnetti.