Bruno Gallo, la famiglia, la Val di Susa, e i viaggi
Il fondo filmico ripercorre la vita della famiglia Gallo tra il 1955 e il 1970, a Bussoleno, in Val di Susa, dove Bruno Gallo con la moglie Nella Del Rosso e le figlie Maria Grazia ed Ebe abitavano, e durante i numerosi viaggi in Italia e all’estero che la famiglia intraprendeva. Oltre ai numerosi documentari di viaggio, Bruno Gallo ha realizzato un documentario sull’alluvione in Val di Susa del 1957 e documentato alcune Adunate degli Alpini svoltesi in diverse città italiane, organizzate dall’Associazione Nazionale Alpini di cui Gallo faceva parte.
Bruno Gallo (Genova, 1916 – Torino, 1973) ha girato tutti i suoi film in formato 8mm, nei primi anni con una cinepresa Kodak Brownie, poi sostituita negli anni Sessanta da una Bolex Paillard.
Il lavoro di ricerca e approfondimento è stato possibile grazie alle interviste rilasciate tra il 2017 e il 2019 dalle due figlie del cineamatore, Maria Grazia ed Ebe Gallo.
È possibile ripercorrere una selezione del fondo filmico Gallo attraverso l’edizione video realizzata con il software Klynt.
(testi a cura di Karianne Fiorini)
I protagonisti
Bruno Gallo nasce il 27 maggio 1916 a Genova. Il padre, Marcello Gallo, professore di matematica di origini siciliane e socialista, si era trasferito a Genova nei primi anni del Novecento, dove conobbe Bianca Cappellini, maestra elementare originaria di Ponte alla Pergola (Pt). Nei primi anni Trenta, la famiglia Gallo si trasferisce a Torino per gli studi universitari di Bruno e del fratello Fulvio (che poi diventerà architetto). Bruno Gallo, che si era diplomato al liceo scientifico a Genova, si iscrive alla Facoltà di Medicina e prenderà la specializzazione in Veterinaria alla fine degli anni Trenta. Chiamato a svolgere il servizio militare subito dopo la laurea, frequenta la Scuola di applicazione di cavalleria a Pinerolo (To), per poi prendere parte alla Seconda Guerra Mondiale nel ruolo di ufficiale medico veterinario. Partito per il Montenegro con gli alpini all’inizio della Guerra, è fatto prigioniero in Polonia dopo l’8 settembre del 1943, ed è internato in un campo di prigionia in Germania assieme al fratello Fulvio. Liberati nella primavera del 1945, entrambi giungono a Milano su carri merci e tornano a Torino.
A Coazze, prima della Guerra, Bruno Gallo aveva conosciuto Nella Del Rosso (Torino, 17/08/1915 – Susa, 11/08/2010), figlia di un dirigente della casa editrice UTET, durante una villeggiatura. Si sposeranno poi a Torino il 25 maggio 1946. Il 14 febbraio del 1947 nasce la loro prima figlia Maria Grazia e il 25 dicembre 1950 la secondogenita Ebe.
Nel 1947 Bruno Gallo partecipa e vince un concorso per medico veterinario condotto a Rivoli (To) e gli propongono di lavorare nell’astigiano, proposta che rifiuta per scegliere successivamente la Val di Susa, e più precisamente Bussoleno (To), dove poi nel 1951 la famiglia si trasferisce in una casa di ringhiera fino al 1953, per poi traslocare a Villa Ferro (di proprietà della famiglia Ferro, dello Stabilimento Metallurgico Ferro). Nel 1959 acquista un terreno a Bussoleno dove fa costruire una casa, avvenimento documentato da uno dei film del fondo.
Oltre all’attività di medico veterinario condotto, che lo impegna nelle varie località montane della Val di Susa al servizio degli allevatori di bestiame – per le vaccinazioni, la bollatura delle carni e il controllo degli allevamenti – lavora privatamente in ambulatorio, il primo di fecondazione artificiale per le vacche, occupandosi anche di cani.
Appassionato di animali, di viaggi e di fotografia, Bruno Gallo nel 1955 acquista una cinepresa dopo aver visto un suo collega e amico, Bertolino, girare dei film. La prima cinepresa è una Kodak Brownie 8mm, poi sostituita negli anni Sessanta da una Bolex Paillard, sempre 8mm. E tra il 1955 e il 1970 impugna la cinepresa per documentare una parte della sua vita e dei suoi viaggi con la famiglia e gli amici. Le due figlie Maria Grazia ed Ebe spesso assistevano il padre in fase di montaggio e di realizzazione dei titoli di testa e di coda. Bruno Gallo muore a Torino il 3 gennaio del 1973.
Il fondo
Il fondo filmico è stato donato all’Associazione museo nazionale del cinema tra il 2006 e il 2007 per volontà di Ebe e Maria Grazia Gallo, figlie del cineamatore, nell’ambito delle attività del progetto Superottimisti. Le pellicole, in formato 8mm, conservate fino a quella data nelle diverse abitazioni della famiglia a Bussoleno (To) e a Torino, sono il risultato di un lavoro di montaggio, compiuto dall’autore con una moviola e una giuntatrice 8mm. Dopo l’acquisizione il materiale è stato sottoposto a un accurato intervento di restauro conservativo e trasferito su supporto digitale. Il riordino è stato effettuato in collaborazione con Ebe e Maria Grazia Gallo, avvalendosi della loro testimonianza orale durante la visione dei film, e attraverso alcune interviste, realizzate nel mese di dicembre 2017 e gennaio 2018, grazie alle quali si sono potute ricostruire le circostanze che hanno portato alla realizzazione dei film.
Il fondo filmico è costituito da 62 bobine in formato 8mm di diversa lunghezza, per una durata complessiva di circa 20 ore, girate tra il 1955 e il 1970. Tutti i filmati sono muti. Il contenuto delle pellicole è legato prevalentemente ai numerosi viaggi che Bruno Gallo intraprese assieme alla moglie Nella Del Rosso e ad alcuni amici, e in alcuni casi alle due figlie Maria Grazia ed Ebe. Oltre ai film di viaggio realizzò filmati anche in occasione di adunate di alpini in diverse città italiane organizzate dall’Associazione Nazionale Alpini, di cui lo stesso Gallo faceva parte, e in occasione di avvenimenti legati alla sua città di residenza, Bussoleno (To) e alla sua vita familiare e professionale.
La maggior parte dei suoi film, in particolare quelli realizzati durante i viaggi, sono provvisti di titoli di testa, realizzati e inseriti dallo stesso cineamatore, che forniscono informazioni sui paesi visitati e sulla datazione. Gallo, inoltre, riprendeva spesso cartelli stradali o cartine geografiche per dare informazioni sui luoghi che attraversava o esplorava.
I film che documentano le manifestazioni organizzate dall’Associazione Nazionale Alpini sono stati girati in occasione delle adunate tenute nel 1956 a Napoli – con una gita anche a Pompei (Na), a Ercolano (Na) e sulla Costiera Amalfitana – , nel 1957 a Firenze, nel 1958 a Trento, nel 1959 a Milano, nel 1960 a Venezia e nel 1962 a Bergamo. Sono presenti inoltre alcune riprese girate durante una commemorazione di alpini ad Arona (No) e al Forte di Exilles (To) negli stessi anni a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta.
I numerosi film dei viaggi intrapresi dalla famiglia Gallo – quasi sempre viaggiando in nave e portando con sé l’automobile – abbracciano un arco temporale che va dal 1956 al 1970. La prima gita documentata è alla “Grande Buttigliera” il 22 gennaio 1956 nella bassa Val di Susa, con partenza da Bussoleno (To) con una Fiat 1100; poi una gita nella laguna veneziana, a Burano, Torcello, Punta Sabbioni, all’Isola di San Francesco del Deserto, a Venezia, che si concluse al mare al Lido di Venezia, nell’estate del 1956. Il 1957 è l’anno di un viaggio in Spagna, a Burgos, Turegano, Segovia, Madrid, Toledo, Cordoba, Granada e Barcellona. Nel 1958 in Austria, a Vienna e Salisburgo, e poi in Belgio all’esposizione universale di Bruxelles, a Bruges, Anversa e Ostenda. E ancora in Lussemburgo e a Lourdes in Francia. L’anno successivo in Germania, al lago Titisee, a Heidelberg, Colonia, Bonn, e in Baviera a Würzburg, Rothenburg ob der Tauber, Nordilinga, Augusta, Füssen, e al lago Alpsee. Sempre nel 1959 il cineamatore documenta un viaggio in Grecia, visitando Micene, Atene, Delfi, Termopili, Meteora, ed effettuando riprese anche durante l’attraversamento del Canale di Corinto. E in Yugoslavia, con riprese sia nelle città di Titograd (Podgorizza), Dubrovnik, Mostar, Cetinje (Cettigne), Kotor (Cattaro), Zelenika (Zelenica), Metkovic (Narenta), Sarajevo, Zagabria, Postojna (Postumia) e le sue grotte, che in alcune zone rurali, con riprese della popolazione locale e di alcuni mercati disseminati lungo le strade. La conclusione di questo viaggio è a Trieste. Sempre nello stesso anno è in Francia, nella Valle della Loira con i suoi castelli, a Mont-Saint-Michel in Normandia e alla Cattedrale di Reims. Tra il 1960 e il 1961 è la volta dell’Inghilterra, a Dover, Londra, Oxford, Stratford-upon-Avon, Chester, Newcastle upon Tyne, Durham, York, Peterborough, Cambridge, Oxford, e della Scozia, a Glasgow, al Lago Loch Lomond, a Fort Augustus, a Edimburgo, e una visita ai Castelli scozzesi. E ancora una visita ai Castelli della Loira e a Parigi, riprendendo anche uno spettacolo al Folies Bergère. Tra l’Inghilterra e la Francia una breve ripresa a Calais. Nel 1962 Bruno Gallo con la moglie e alcuni amici sono in Turchia, visitando Istanbul, facendo una gita sul Bosforo, e poi a Izmir (Smirne), alle Isole dei Principi, ad Ankara, e poi in Cappadocia. Nel 1963 a Berlino, Amburgo e Brema, e in Olanda, a Hoorn, Volendam, Marken, Amsterdam, l’Aia, e Madurodam. E ancora in Portogallo, a Sintra, Alcobaca, Nazarè, Batalha, Fatima, Coimbra, Porto, Santiago de Compostela e Santillana. Nel 1964 è a Roma. Nello stesso anno intraprese un viaggio in Unione Sovietica, denominata in un cartello che precede il film “Paradiso Rosso”. A Leningrado e Mosca, in Polonia, a Varsavia, in Ungheria a Budapest, e poi ancora a Kiew, e a Praga. Poi c’è un viaggio all’Isola d’Elba, a Porto azzurro, Capoliveri, Rio Marina e Monte Capanne. Nel 1965 in Spagna, a Saragozza, Ariza, Siguenza, Valle de los Cajdos, Madrid, Segovia, Avita e Salamanca. Nel settembre del 1967 è la volta del Marocco, a Tetuan, Chaquen, Ouezzane, Volubilis, Meknes, Fes, Ifrane, Erfoud, Col Tahrhhemt, Qued Ziz, De Meski, Tinerhir, Ouarzazate, Telouet, Col du Tichka, Marrakesh, Rabat, e Casablanca. Nel 1968 è la volta dell’Italia meridionale: in Puglia, a Vieste e Peschici, nella Foresta Umbra all’interno del Parco nazionale del Gargano, nel Gargano, a Barletta, al Parco archeologico Canne della Battaglia, a Canosa di Puglia, Castel Del Monte, Trani, a Ruvo di Puglia, a Bitonto e ad Alberobello, a Selva di Fasano e a Ostuni, Taranto, Manduria, Grottaglie, Massafra, Castellaneta, Copertino, Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Grotta Zinzulusa sul litorale salentino, Porto Badisco e Otranto; in Basilicata, a Matera e Metaponto; in Calabria, a Morano Calabro, Castrovillari, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, Lago Cecita, Lago Arvo, Scalea, Serra San Bruno, Vibo Valentia, Nicotrea, Capo Vaticano, l’isola Ferdinandea nel canale di Sicilia. Per il Capodanno del 1968 i coniugi Gallo sono in crociera in Tunisia con il Rotari Club Val Susa, ad Hammamet e a Monastir. Nel 1969 visitano le Isole Eolie e Capri, fanno un’escursione sul Vesuvio e si recano a Ercolano (Na). Sempre nello stesso anno Gallo documenta un altro viaggio in Campania, a Benevento e provincia, e in Abruzzo, a L’Aquila, Sulmona, Scanno, Pescasseroli e Celano, e poi in Umbria, a Norcia, Gubbio, Città di Castello e Orvieto. Nelle Marche, a Camerino, in Toscana, a Pitigliano, Sovana, Isola del Giglio, Argentario, nel Lazio, a Caere (Cerveteri), Ostia Antica, e sull’isola di Ponza. E ancora a Capri. L’ultimo viaggio documentato dalla cinepresa è quello intrapreso dalla famiglia Gallo in Yugoslavia nel 1970. Le riprese sono state effettuate in Croazia al Parco nazionale dei laghi di Plitvice, a Zadar (Zara), Sibenik (Sebenico), Trogir (Traù), Split (Spalato), in Bosnia-Erzegovina, a Mostar, in Montenegro, a Titograd (Podgorizza), in Kosovo, a Prizren, e infine in Grecia, nel sito archeologico di Olympia e a Mistras (Mistra), nella penisola greca del Peloponneso.
Tra i film che documentano avvenimenti legati alla sua terra di adozione, la Val di Susa, ne è presente uno di estremo interesse storico girato durante l’alluvione in Val di Susa nel 1957. Ci sono, inoltre, un lungo filmato che documenta la costruzione della casa della famiglia Gallo a Bussoleno nel 1959, a partire dalle fondamenta; alcune riprese del 42° giro d’Italia in Val di Susa sempre nel 1959, e sempre nello stesso anno le riprese del Giro di Francia durante il passaggio in Val di Susa o a Saint Vincent, in Val D’Aosta; filmati che documentano il Carnevale di Bussoleno nel 1958 e nel 1967. Ci sono anche riprese effettuate in occasione di una Fiera zootecnica nel 1958, presumibilmente in Val di Susa, nella quale Bruno Gallo era impegnato nella sua attività di veterinario, una visita allo zoo di Torino sempre alla fine degli anni Cinquanta e una manifestazione legata alle automobili d’epoca nel 1963, la “31° Parigi-Ginevra-Torino”.
Per quel che riguarda i filmati legati ai momenti più strettamente familiari, sono documentati la Pasqua e il Natale 1955 in famiglia, con le figlie, la moglie e i parenti più stretti; il Natale del 1957; momenti in casa con le figlie e la moglie tra il 1955 e il 1957 e poi la Comunione della figlia Ebe Gallo a Bussoleno nel 1957; le vacanze della famiglia Gallo con le figlie al mare, a Finalmarina (Sv) nel 1957, e poi ad Alassio (Sv) dal 1958 al 1962 e nel 1964, e a Riccione nel 1963. E’ infine presente un filmato girato in un allevamento di cani in Francia, in un luogo non identificato.