Skip to content
logo-antenati

Portale Antenati

Gli Archivi per la Ricerca Anagrafica
Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo
DIREZIONE GENERALE ARCHIVI
  • Il Portale
    • Istruzioni per l’uso
    • Richieste di certificati
    • FAQ
    • Storia del progetto
    • Ultimi Archivi pubblicati
    • Gli indici dei nomi pubblicati
    • Partecipa al progetto
  • Esplora gli Archivi
  • Strumenti
    • Guida alla ricerca
    • La ricerca genealogica
    • Le fonti genealogiche negli Archivi di Stato
    • Glossario
    • Dizionari storico-geografici preunitari
    • Pubblicazioni digitali
    • Sussidi per la ricerca
  • Storie di famiglia
    • Leggi le storie di famiglia
    • Racconta la tua storia
    • Dal registro alla Storia
    • Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese
    • CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa
    • Vite filmate dall’Archivio Nazionale del Film di Famiglia
    • Superottimisti – Archivio regionale di film di famiglia
    • Cinescatti – Laboratorio 80
    • Società Umanitaria – Cineteca Sarda
    • Fondo Filmico Torri
  • News
  •  
  • Italiano
HomeStorie di famigliaMilano

Località: Milano

Ritratto di Pasquale De Rosa

La ricerca genealogica sul ramo paterno della mia famiglia è partita circa un anno e mezzo fa da mio nonno paterno, Pasquale De Rosa, nato a Napoli nel 1896 e trasferitosi poi ad Atripalda, provincia di Avellino (in altri termini nella montagna Irpina), dopo essere tornato dal fronte della I Guerra Mondiale ed essere stato assunto nelle Regie Ferrovie dello Stato. Ad Atripalda il 1 aprile 1921 ha sposato Giuseppa Carino, nata a Cimitile (NA) e proveniente da una famiglia di commercianti locali.
La coppia ha avuto tre figli: mio padre Gennaro nel 1923, mio zio Ugo nel 1925 e mia zia Nina nel 1928.
Qui il portale di Antenati mi è già venuto in aiuto una prima volta, dato che nei registri dello Stato Civile Italiano conservati presso l’Archivio di Stato di Avellino ho rintracciato, devo dire con una certa emozione oltre che soddisfazione, il loro atto di matrimonio dal quale ho finalmente conosciuto i nomi dei miei bisnonni: Gennaro De Rosa e Anna Gargiulo, Aniello Carino e Farnese Elisabetta.
Ho contattato allora l’Archivio di Stato di Avellino ed ho così ottenuto i fogli matricolari di mio padre, volontario allievo ufficiale  nella Milizia  Volontaria Sicurezza Nazionale,  un corpo di gendarmeria a ordinamento militare che dal 1924 si trasforma per decreto di Mussolini in forza armata dell’Italia fascista, una sorta di milizia di partito, cui mio padre aveva aderito per non andare al fronte, mentre il fratello, dopo l’occupazione alleata di Napoli nell’ottobre 1943, prestò servizio al Deposito Militare di Napoli città come furiere.

Foglio matricolare di Pasquale De Rosa

Questa mia ricerca è cominciata per caso, quasi uno scherzo e devo dire grazie a mia moglie, Maria Rosaria, che un giorno – ci eravamo presi alcuni giorni di ferie proprio a Napoli – mi ha proposto di andare all’Archivio Storico Diocesano, in Largo Donnaregina, vicino al Museo Storico Diocesano, per chi conosce bene la città come lei.
Qui, la sorpresa: pur essendo uno storico professionale, lo confesso, a volte ho un po’ di difficoltà quando si tratta di “ingranare la marcia” e cominciare con pazienza a cercare, tra migliaia di nomi, il giusto Pasquale De Rosa e Anna Gargiulo. In questo però mi viene sempre in soccorso Maria Rosaria, che con certosina pazienza ha iniziato a scorrere gli elenchi dei processetti dei matrimoni ecclesiastici della città di Napoli, facendo leva sui pochi dati a nostra disposizione, cioè l’anno di nascita di mio nonno e la tradizione familiare secondo la quale era il primo figlio della coppia.
Trovata l’indicazione dell’anno e della parrocchia del matrimonio, la ricerca ha iniziato a scorrere più facilmente, grazie anche alla cortesia del personale di sala dell’Archivio Diocesano, che qui colgo l’occasione per ringraziare del valido aiuto che ci ha dato.
Della famiglia d’origine di mio nonno abbiamo poi trovato traccia sui registri di una delle parrocchie cittadine soppresse, i cui registri sono conservati in Archivio Diocesano, e dove abbiamo scoperto che oltre al fratello, Ciro, a me noto attraverso i racconti di mio padre, Pasquale ha avuto anche due sorelle, entrambe emigrate negli Stati Uniti. Sempre attraverso i registri parrocchiali abbiamo saputo che entrambe si erano sposate negli Stati Uniti, ma nonostante avessimo molti dati, non è stato possibile avere loro notizie su vari databases online: d’altra parte il cognome De Rosa è alquanto diffuso e non solo in Campania, è comunque sempre meglio procedere con circospezione ed estrema prudenza anche nel caso di cognomi rari, dato che si può sempre incappare in omonimie.
Di una certa importanza devo dire che si è rivelata la tradizione orale familiare, in questo caso rappresentata da mio padre, Gennaro, dal quale in una sorta di intervista dal vivo fattagli da me e mia moglie nella lontana estate del 2009 ho avuto delle preziose notizie inerenti la nostra famiglia che ho usato come base per avviare la mia ricerca sulla piattaforma del MiBACT Antenati che si è rivelata di importanza decisiva. Infatti con molta pazienza e sempre guidato dalle mie capacità di storico e da quelle di genealogista di mia moglie ho avuto modo di poter risalire sino ad un Lorenzo De Rosa, nato all’incirca nel 1762, figlio di Vincenzo, e a sua moglie Caterina Rocco, nata all’incirca 1755, risalendo così alla prima metà del 1700 e andando indietro di ben 6 generazioni.

Atto di matrimonio di Pasquale De Rosa e Giuseppa Carino del 1921

Ciò grazie non solo alla stringa di ricerca “cerca i nomi”, ma anche ad una consultazione dei dati contenuti nella sezione Archivio di Stato di Napoli inerente battesimi, matrimoni e morti – cioè l’anagrafica tradizionale – ma anche i processetti matrimoniali, che hanno lo stesso nome di quelli in vigore per la Chiesa Cattolica da un breve di Papa Paolo V del 1605, ma che ne sono la versione “laica”; ricchissimi per mia fortuna di notizie e di spunti di ogni genere, dai nomi delle parrocchie, a quello dei parroci, dei genitori degli sposi, all’indirizzo esatto della casa da loro abitata, al tipo di lavoro (nel mio caso la dizione generica è quella di commerciante, che restringe parecchio il campo di ricerca anche se, mancando a Napoli la possibilità di accedere ai dati dell’Archivio Storico della Camera di Commercio, non è possibile per il momento poterne sapere di più).
Per ora mi sono fermato a metà del XVIII secolo, ma senza i dati di Antenati, questa ricerca non sarebbe stata veramente possibile.
Che aggiungere? Mi auguro per il prossimo futuro di poter ritornare a Napoli per completare la mia indagine e scoprire ancora tanto di una città che ho imparato a sentire mia.

Auguro a Voi tutti molta fortuna con le Vostre ricerche sul Portale Antenati.

Ritratto del nonno di Antonino Miuccio

Da sempre ho avuto un interesse quasi morboso per tutto quello che riguardava i miei antenati, soprattutto per quelli che non ho mai conosciuto. Infatti, fin da piccolo, chiedevo con insistenza di parlarmi dei nonni e stavo ad ascoltare estasiato come i bambini ascoltano i racconti dei grandi o le fiabe.
Poi da grande, ho deciso di ordinare tutte le informazioni che avevo sentito scoprendo che non sempre le persone ricordano nello stesso modo. Da subito ho intuito che tra i miei avi non avrei trovato regnanti, cavalieri o chissà quali personaggi storici e certamente non era e non è questo il motivo che alimenta il mio interesse. Mi interessa sapere chi sono stati i miei ascendenti, conoscere di ognuno di loro chi è stato il padre, la madre, la moglie e gli eventuali figli.
Provo molto piacere a scorrere i loro nomi e mentre cerco di trovare un nuovo ascendente sento un affetto semplice e dolce come quello che provo nel ricordare i nonni materni che ho conosciuto.
Se é vero che il futuro nasce dal passato, vuol dire che nel passato ci sono le radici della nostra esistenza ed è quindi fondamentale che io trovi, oggi, quello che i più vecchi ricordano o quello che contengono i documenti ancora reperibili visto che già molto del passato non è più reperibile.
Dopo la nascita dei miei nipoti, desidero lasciare primariamente a loro tutte queste notizie e secondariamente a tutti i componenti della discendenza di Santo Miuccio da Limina (c. 1722).
Le fonti che ho utilizzato, oltre l’archivio storico del Comune di nascita di mio padre, sono alcuni portali presenti su internet; ho consultato molte banche dati, tra cui il portale Antenati, centri specializzati di araldica e banche dati gestite da credenti di religioni di oltre oceano come i Mormoni.
Per diversi mesi, ho consultato gli atti di stato civile del Comune di Limina, dal 1820 al 1865 ed anche gli indici decennali che si possono trovare per gli anni fino al 1910. Ho cercato e trascritto i dati dei documenti che si riferivano a persone con il cognome Miuccio. Dopo un po’ si familiarizza con la metodologia di ricerca e io ritengo molto utile andare sempre alla fine dei documenti di un anno, perché in fondo e se esiste, si trova l’indice degli atti ed è quindi molto più veloce consultare l’indice per poi eventualmente risalire random all’atto del proprio antenato.
In un secondo tempo, navigando nel sito di Familysearch ho scoperto che in America, presso la Genealogical Society of Utah, si possono trovare le riproduzioni in microfilm di altri registri storici di Limina chiamati riveli relativi agli anni 1584-1816. Questi registri sono documenti tipici siciliani utilizzati tra il XVI e il XVIII secolo per determinare la contribuzione finanziaria delle famiglie sulla base dello stato patrimoniale del nucleo famigliare.
I riveli di beni ed anime sono documenti di primaria importanza nella ricostruzione dell’albero genealogico di una famiglia in quanto rappresentano una preziosa fonte di informazioni non solo sul suo status economico ma anche sulla sua composizione nel momento specifico della loro compilazione. Vengono infatti riportati il nome e cognome del capofamiglia, l’età e la provenienza, a volte l’indicazione della paternità e della maternità; inoltre nome della moglie, nomi ed età dei figli maschi, nomi delle figlie femmine ed eventuali conviventi consanguinei, affini e non consanguinei (servitori e personale vario).
Per il Comune di Limina si conservano i riveli redatti negli anni 1548, 1569, 1584, 1593, 1607, 1616, 1623, 1636, 1651, 1682, 1714, 1748 e 1811.
Poiché i riveli non sono consultabili on-line ma è possibile avere a disposizione i relativi microfilm per 90 giorni presso un centro Familysearch, ho ordinato la copia dei 13 microfilm alla sede centrale negli Stati Uniti e dopo un mese li ho avuti a disposizione nel centro per me più vicino, a Lampugnano (San Siro).
L’analisi dei registri mi ha permesso di rintracciare cinque documenti relativi a membri della famiglia Miuccio, tutti del sec. XIX, mentre dal 1584 al 1747 non ho trovato niente. In particolare, i cinque riveli trovati riguardano: Giuseppe Miuccio (1811, 1816), Rosario Miuccio (1811), Carmela Galifi in Miuccio        (1811), Francesco Miuccio (1811).
Al termine della ricerca, che ha riguardato ben 43 paesi della valle d’Agro o della provincia di Messina, avevo raccolto una gran mole di informazioni certe e documentate che mi hanno costretto a utilizzare il programma gratuito di Myheritage per memorizzare tutti i dati anagrafici e tutte le eventuali annotazioni o informazioni da me conosciute.
Ho analizzato tutti gli atti di stato civile dei 43 paesi e solo in dieci ho trovato miei ascendenti mentre solo in sei ho trovato discendenze dei Miuccio, rintracciando i singoli esponenti della famiglia che si erano spostati dando origine ai nuovi rami.
Inoltre, a Vico del Gargano, unico paese non in Sicilia, nel 1587 sono vissuti dei Miuccio la cui discendenza per un errore di trascrizione ha cambiato cognome da Miuccio in Miucci. Questo errore è documentato dall’atto di nascita di Giovanni Battista Miucci del 12 marzo 1672, nel quale viene indicato che il padre è Valentino, nel cui atto di nascita del 2 aprile 1637 viene riportato il cognome Miuccio. Anche l’atto di morte di Giovanni,  nonno di Giovanni Battista indica che è morto il 16/09/1661 a 44 anni e quindi nato nel 1617 facendoci dedurre che il padre Francesco sia nato presumibilmente intorno al 1587.
I risultati del mio lavoro sono confluiti in due pubblicazioni: il volume Gli antenati ritrovati descrive la metodologia delle ricerche e riporta le notizie che ho raccolto su alcuni Miuccio fin dal sec. XVII, elencando le famiglie dal primo antenato rintracciato fino a quelle più recenti. Il secondo Documentazione delle ricerche genealogiche dei Miuccio contiene per sei paesi dove sono vissuti i Miuccio, gli elenchi delle persone, la ricostruzione degli alberi genealogici, gli atti di nascita, di matrimonio e di morte che ho ricevuto dal Comune di Limina o ricavate dai registri di stato civile.
Inoltre, tramite queste ricerche ho conosciuto parenti con i quali non avevo mai avuto rapporti: a Limina, in America, a Torino, a Chivasso, a Catania ed a Messina. Molti di loro mi hanno chiesto copia dei due libri che ho scritto e con piacere ho inviato loro o il testo in formato PDF oppure, per chi non era molto pratico, la copia stampata del primo.
Ora tutti mi considerano l’esperto della discendenza Miuccio e dai parenti sono arrivate altre richieste: mia moglie mi ha chiesto di fare altrettanto con la sua discendenza, un cugino di mia moglie, residente a New York, mi ha chiesto di fare le ricerche e pubblicare il libro in inglese visto che la moglie pur essendo di origine calabrese ed il figlio non leggono e non capiscono bene l’italiano.

Ritratto di Antonino Miuccio

Anche per loro ho effettuate le ricerche sia per gli americani discendenti da mia zia Miuccio che per il cugino di mia moglie discendente dai Magnoli.
Anche a Limina alcuni parenti diretti e indiretti parlano di queste ricerche, nel sito “siete di Limina” ho pubblicato dei brani relativi ai primi ascendenti ed ora su FB molti dei residenti sono in contatto con me per parlare di quello che avviene nel paese e gli emigrati che li seguono da lontano possono leggere brani che parlano dei loro antenati.
Sarebbe bellissimo poter consultare delle sintesi on line o meglio digitalizzare tutte queste immagini facendosi aiutare da tutte le scuole di informatica in Italia ed anche dalle università. Dovrebbe far parte del programma di studio, partecipare alla indicizzazione dei dati per acquisire esperienza didattica e per contribuire alla memoria dei ricordi.

Giovanni Aldieri al parco Sempione nel 1946

La passione per le ricerche genealogiche sul mio cognome Aldieri è iniziata circa dieci anni fa, stimolata da ricordi di racconti fatti in gioventù da parenti e conoscenti. Spesso pensavo alle mie origini, a chi fossero i miei antenati.

Poiché il web s’ingigantiva di notizie di tutti i generi, storiche e attuali, iniziai la ricerca su Google Libri, per avere notizie  sulla storia del mio cognome paterno, Aldieri.

Con sorpresa scoprii che il mio cognome era addirittura esistente nella sua dicitura esatta in un documento pubblicato in Testi dei “Servi della Donna di Cafaggio”: ricordanze di S. Maria di Cafaggio, Firenze (1295-1332), ricordanze di S. Maria del Poggio, Pistoia (1296-1353), Inventario di ex-voto d’argento all’Annunziata di Firenze (1447-1511) della madonna di Cafaggio[1]:

Il documento risaliva alla fine del 1200 e raccontava l’ammissione in convento di una signora di Firenze,  tale  “Monna Lapa” vedova di Francesco Aldieri.

Con questo, si accese una lampadina che illuminò le mie ricerche: pensavo con eccitazione che il mio “nomen”  Aldieri avesse antichissime origini. Pensavo a quel “quondam” Francesco Aldieri, così ricco da lasciare in eredità 300 fiorini piccoli ricavati dalla vendita di un magazzino alla sua vedova, Monna Lapa, che guarda caso era andata in sposa in un periodo che vide anche la nascita di tale Durante de Alagheriis, poi nominato Dante Alighieri. Questo fatto ingigantì il mio desiderio di saperne di più, anche se le origini della mia famiglia Aldieri affondavano tutte nel Regno di Napoli. Di questo venni a conoscenza dal mio primo avo Ernesto Aldieri, al quale venne raccontato da suo padre, secondo avo, Ciro Aldieri di Giovanni, guardia comunale di San Giovanni a Teduccio. Mio nonno Ernesto raccontò anche di essere venuto a conoscenza dell’esistenza di una famiglia Aldieri di origini Toscana, che fondevano cannoni dalla quale provenivano alcuni Aldieri (Ferdinando?) del medesimo comune.

In Google scoprii tantissime notizie su persone con il mio cognome, che rimandavano a derivazioni con origini antichissime. Gli studiosi di onomastica lo farebbero derivare dalla cognomizzazione  della professione di un capo tribù barbaro (bravo lanciere) di origine danese o germanica, che si era insediata nell’Italia settentrionale.

Non pago, continuai nelle ricerche su Google Libri e scoprii che un tale Leonardo Aldigerio (Aldieri), originario dell’Italia settentrionale era diventato il capo popolo rivoluzionario della ribellione di Messina del XIII secolo «si trova nella città dello Stretto una famiglia dal cognome inconsueto nell’isola, certamente non indigeno: quello degli Aldigerii o Aldieri. Il rappresentante più illustre di questa famiglia è appunto Leonardo[2]».

Fu in quella occasione, risalente all’anno 2012-13, che scoprii il portale Antenati: non fu solo una lampadina che si accese, ma fu un faro che mi illuminò! Avevo acquisito un tale numero di notizie riguardanti il mio nome, che volevo assolutamente capire da dove venissi: Firenze o Napoli?

Iniziai una lenta ma continua consultazione dei registri dello Stato civile, a cominciare dai registri  nell’Archivio di Stato di Firenze, ma non trovai nulla, se non nel registro dei Blasoni delle famiglie toscane descritte nella Raccolta Ceramelli Papiani dell’Archivio di Stato di Firenze, organizzato per la ricerca come database web: lì scoprii uno stemma nobiliare riferito ad una famiglia Aldieri di Firenze, senza nessuna storia allegata .

Famiglia Aldieri nel 1954

Una parente mi ricordò di una nobile famiglia fiorentina Aldieri, che era stata nominata più volte da mia nonna paterna, ma la ricerca degli eventuali rami nobiliari non mi interessava. Comunque, in Toscana e in Umbria scoprii numerose persone con questo nome Aldieri, e scoprii pure che diverse famiglie toscane usavano questo nome da aggiungere al loro per darsi una vanitosa discendenza dal sommo poeta Dante Alighieri: come per esempio un tale Giovanni Aldieri della Casa funzionario del Monte Pio di Siena (ora Monte dei Paschi di Siena), che è nominato nel primo prestito della storia fatto da quell’antica banca; oppure un Prelato domestico di due Papi, Aldieri di Carlo Aldighieri Biliotti Tornabelli.

La ricerca del mio ramo originario in Napoli mi attirava maggiormente e scrissi per avere notizie allo Stato civile del Comune di Napoli, il quale mi fornì importanti documenti che mi re-inviarono al mio secondo avo, Ciro Aldieri. Le mie ricerche proseguirono poi sui registri depositati presso l’Archivio di Stato di Napoli, che mi furono utili per avvicinarmi ulteriormente al mondo dei miei antenati: scoprii ad esempio corrispondenze con i racconti di mia nonna paterna riguardo agli Aldieri dei quartieri Chiaia e San Ferdinando e di altri quartieri in Napoli, ma non con quelli di Castellammare di Stabia.

La svolta decisiva avvenne con la scoperta dell’attività di indicizzazione dei registri di Stato civile da parte di Family Search, come mi venne comunicato da un funzionario dell’Archivio di Stato di Napoli.

Mi iscrissi come indicizzatore in quella organizzazione e dapprima imparai a leggere le scritture dei funzionari dell’epoca, poi mi spinsi più in là e cominciai a indicizzare con l’apposito programma. Ero affascinato e proseguivo nell’opera con grande commozione: leggevo e scrivevo di persone che erano esistite e avevano avuto una vita, leggevo della nascita e purtroppo la morte di neonati o persone giovani, e per ognuna di queste mi chiedevo come fossero, e quale fosse la causa per una scomparsa in così tenera età. Talvolta lo capivo dalle scritte sui documenti dello Stato civile: provavo dolore, tenerezza, gioia per una nascita, rivedevo con l’immaginazione quei papà, gli sposi raggianti di felicità, oppure le levatrici o ancora i testimoni dei decessi; cercavo di immaginarli e li vedevo quando si recavano negli uffici dello Stato civile per le dichiarazioni di rito. E’ stata una grande lezione di vita per me, ora settantacinquenne.

Francamente qui si è fermata la mia ricerca perché i documenti fotografati si fermano all’anno 1865, e ho scoperto che il mio secondo e terzo avo, Ciro e Giovanni, abitavano a San Giovanni a Teduccio, un quartiere della periferia orientale di Napoli, fino al 1925 Comune autonomo.

Pare che i registri di quel Comune (ora città di Napoli) verranno pubblicati entro il 2019 assieme a quelli di Napoli successivi al 1865.

Lo spero vivamente! Sono qui in attesa di completare questa mia ricerca del ramo paterno della mia famiglia e nel contempo sto lavorando su quello materno ma i registri della Provincia di Novara o quella di Vigevano ante Unità d’Italia non sono stati ancora pubblicati. Ho in programma di andare in visita al Cimitero di Vigevano, dove sono sepolti il mio secondo e terzo avo materno.

Io leggo, e sono appassionato di storia, di personaggi importantissimi del passato, sui quali avevo letto e riletto le gesta eroiche, immaginato cento battaglie, ma mai mi ero avvicinato così alla storia delle persone.  La lettura di questi registri mi ha emozionato, fatto rivedere ogni persona che ho trascritto. Sono entrato nella storia: ognuna di quelle persone mi ha trasmesso un poco della sua vita; inoltre, conoscere come era composta la società dell’epoca è stata una scoperta incredibile!

Vi ringrazio per avere creato questo portale Antenati, per averci dato la possibilità di trovare le nostre origini, di avvicinarci così tangibilmente a chi eravamo.

Grazie
Giancarlo Aldieri

NOTA BIBLIOGRAFICA

[1] E. M. Casalini O.S.M.- I. Dina- P. Ircani Menichini, Testi dei Servi della Donna di Cafaggio : ricordanze di S. Maria di Cafaggio, Firenze (1295-1332), ricordanze di S. Maria del Poggio, Pistoia (1296-1353), inventario di ex-voto d’argento all’Annunziata di Firenze (1447-1511), Firenze, Convento della SS. Annunziata, 1995, p. 11 v e 18 r.

[2] Bollettino,  Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 1969, p. 376, https://books.google.it/books?id=g_onAQAAIAAJ (ultimo accesso 09 febbraio 2019).

List of published Archives
  • Il Portale
    • Istruzioni per l’uso
    • Richieste di certificati
    • FAQ
    • Storia del progetto
    • Ultimi Archivi pubblicati
    • Gli indici dei nomi pubblicati
    • Partecipa al progetto
  • Strumenti
    • Guida alla ricerca
    • La ricerca genealogica
    • Le fonti genealogiche negli Archivi di Stato
    • Glossario
    • Dizionari storico-geografici preunitari
    • Pubblicazioni digitali
    • Sussidi per la ricerca
  • Storie di famiglia
    • Leggi le storie di famiglia
    • Racconta la tua storia
    • Dal registro alla Storia
    • Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese
    • Vite filmate dall’Archivio Nazionale del Film di Famiglia
    • Superottimisti – Archivio regionale di film di famiglia
    • Cinescatti – Laboratorio 80
    • Società Umanitaria – Cineteca Sarda
    • Fondo Filmico Torri
  • News
  • Esplora gli Archivi
  • Tutela dei dati personali
  • Privacy Cookie policy
  • Note legali
  • Crediti
  • Contatti
dga mic dga logo Istituto Centrale per gli Archivi Sistema Archivistico Nazionale
faq Serve aiuto?

Copyright Antenati 2021

  • Il Portale
    • Istruzioni per l’uso
    • Richieste di certificati
    • FAQ
    • Storia del progetto
    • Ultimi Archivi pubblicati
    • Gli indici dei nomi pubblicati
    • Partecipa al progetto
  • Esplora gli Archivi
  • Strumenti
    • Guida alla ricerca
    • La ricerca genealogica
    • Le fonti genealogiche negli Archivi di Stato
    • Glossario
    • Dizionari storico-geografici preunitari
    • Pubblicazioni digitali
    • Sussidi per la ricerca
  • Storie di famiglia
    • Leggi le storie di famiglia
    • Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese
    • Dal registro alla Storia
    • CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa
    • Vite filmate dall’Archivio Nazionale del Film di Famiglia
    • Superottimisti – Archivio regionale di film di famiglia
    • Cinescatti – Laboratorio 80
    • Società Umanitaria – Cineteca Sarda
    • Fondo Filmico Torri
  • News
  • Italiano
Utilizziamo i cookies nella pagina per fornirti un'esperienza d'uso migliorata. Cliccando "Accetta tutti" consenti all'uso di tutti i cookies. Altrimenti puoi visitare le impostazioni.
ImpostazioniAccetta tutti
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
CookieDurataDescrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytics
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
Others
Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
ACCETTA E SALVA
Regole deontologiche

Ci si impegna ad osservare le disposizioni contenute nelle “Regole deontologiche per il trattamento a fini di archiviazione nel pubblico interesse o per scopi di ricerca storica (all. A.2 al d. lgs. 196/2003)” nella consultazione e diffusione (art. 11, c.4) dei materiali presenti sul Portale Antenati.

RIFIUTA