Fonti nominative e fonti sull’emigrazione
Moltissime istituzioni pubbliche, nell’esercizio delle loro funzioni, hanno raccolto, a partire dall’inizio del Novecento, molteplici informazioni su singole persone sia per ragioni di controllo politico e sociale che per erogare ad essi i servizi garantiti dallo stato sociale (pensioni, indennità, contributi e incentivi economici, assistenza di vario genere). Si tratta ad esempio di uffici quali le Prefetture, Questure, Tribunali o di enti di assistenza e beneficenza, ma anche scuole, ospedali, orfanotrofi ecc. Nei loro archivi, molti dei quali confluiscono dopo trent’anni negli Archivi di Stato competenti per territorio, sono spesso presenti registrazioni varie e, soprattutto, serie di fascicoli nominativi intestati a singole persone, che contengono documentazione di carattere burocratico, ma anche istanze, lettere, documenti personali ecc., che possono rivelarsi utilissimi nella ricostruzione della vita e delle attività dei nostri antenati. Serie di fascicoli dei dipendenti e libri matricola possono anche essere reperiti negli archivi di qualsiasi ufficio pubblico oppure di imprese private, di associazioni ecc.
In alcune di quelle serie è possibile anche rinvenire documentazione che riguarda l’emigrazione verso paesi stranieri e in particolare il continente americano: ad esempio, nei fondi della Questura e Prefettura è possibile recuperare molti fascicoli relativi alle emigrazioni come le richieste di passaporto e i controlli sull’emigrazione clandestina .
Tuttavia non sempre l’emigrazione avveniva secondo le regole disposte dalla legge: notizie fondamentali per i discendenti di emigranti possono essere quelle rinvenute nelle Liste di Leva; la grande emigrazione fu, infatti, una delle cause del fenomeno della renitenza alla leva; infine nei Ruoli o Fogli matricolari è registrato il nulla osta per chi chiedeva il passaporto, a volte, anche con l’indicazione del paese di destinazione.
Molto importanti sono le liste d’imbarco in particolare per i principali porti da cui si partiva durante la Grande Emigrazione Italiana e cioè Palermo, Napoli e Genova. Purtroppo non sempre è stata conservata la documentazione relativa ai Commissariati che verificavano concretamente il movimento degli emigranti verso altri continenti.
L’Archivio di Stato di Genova ha realizzato una banca dati delle Liste di emigranti tratte dai Registri del fondo Magistrato di sanità per il periodo 1833-1856 consultabile sul sito del Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana.
Presso l’Archivio di Stato di Napoli si conservano poche liste di imbarco recuperate nel fondo Questura di Napoli, Archivio Generale, I serie, per i soli anni 1883-1887. Si conserva, invece, nella sua interezza la sottoserie dei Passaporti, sempre nella Questura di Napoli, Archivio Generale, rilasciati prevalentemente ai cittadini napoletani, dal 1888 al 1932. La relativa banca dati è consultabile presso la sala inventari dell’Archivio di Stato di Napoli.
Queste fonti risultano particolarmente utili ai discendenti di emigrati italiani residenti all’estero: a partire dagli ultimi decenni del Novecento, infatti, il desiderio di riscoprire le proprie origini è avvertito come un’esigenza forte. Una parte dei circa 80 milioni di oriundi italiani nel mondo che si trovano a consultare il Portale ha il desiderio di ritrovare le radici genealogiche e conoscere quindi la propria storia di famiglia e i motivi che hanno portato la famiglia nei nuovi mondi; riprendere i contatti con i parenti rimasti in Italia e ottenere la cittadinanza italiana e godere quindi i benefici che derivano dall’essere un cittadino della comunità europea (vedi Richiesta di certificati).
Per ulteriori approfondimenti nelle ricerche è possibile consultare l’elenco di banche dati indicato nella sezione del Portale: Sussidi per la ricerca, alla voce Immigrazione.
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