Si chiamava Rocco… in omaggio al santo patrono della sua città; la sua vita si confonde con la storia del suo paese; nacque in un periodo turbolento, periodo in cui il Sud Italia fu annesso con la forza al Nord. In seguito tutto fu povertà, fame, sofferenza. Perse inoltre i genitori quando era molto giovane. Un giorno dissero a quel povero giovane che c’era una speranza dall’altra parte dell’oceano… terra di ricchezza e abbondanza. Non ebbe dubbi: raccolse le sue poche cose e si lanciò in una avventura senza ritorno; nel 1885 si lasciò alle spalle il suo paesino e la sua amata Italia, insieme a milioni di suoi connazionali; la nave si chiamava “Europa”, l’Europa che mai avrebbe rivisto.
“Trenta sei giorni di macchina e vapore… e in America noi siamo arrivati…” come dice la canzone: porto di Santos, San Paolo, Brasile… una babele di razze e di lingue… “dove andrò? Che mi riserva il futuro?” questo sicuramente pensava il giovane italiano in terra straniera… non immaginava che la vita gli stava già preparando il futuro: nella persona della dolce Rita, nipote dei baroni del caffè, in bancarotta a causa dell’abolizione della schiavitù.
Non sappiamo quando Rocco e Rita si incontrarono, si videro, si innamorarono… il povero straniero e la baronessa povera… si sposarono a Piracicaba, San Paolo… e vennero i figli, i nipoti, i bisnipoti… vite che ora sono intrecciate con il nuovo paese.
Rocco lasciò l’Italia, ma l’Italia non lo lasciò; la portò nel cuore e riuscì a trasmettere questo suo amore ai suoi discendenti; oggi non è più un illustre sconosciuto, grazie al Portale Antenati sono stato in grado di riallacciare i legami che si erano persi. La piccola Cesinali, in provincia di Avellino, era appena un punto sulla carta geografica; oggi è un punto nel mio cuore; non permetta Dio che io muoia senza tornare da te, piccola Cesinali, terra del mio amato bisnonno Rocco Galluccio!