Salvatore Giacomo Tommasi (1813-1888)
Salvatore Giacomo Tommasi nacque a Roccaraso (AQ) il 26 luglio 1813, da Francesco e Maria Giuseppa Marini.
Ancora ragazzo, aderì agli ideali risorgimentali durante i moti del 1831, motivo per cui venne registrato come sobillatore dalla polizia politica dello Stato pontificio.
Si iscrisse alla facoltà di Medicina, conseguendo la laurea a Napoli, presso l’Università Federico II, nel 1838. Avviata la carriera accademica, nel 1844 diede vita alla rivista Il Sarcone. Giornale di medicina e scienze affini, grazie alla quale introdusse in Italia gli studi e le ricerche più all’avanguardia condotte a livello europeo.
Nel luglio di quello stesso anno, nonostante l’ostinata opposizione dei suoi genitori, si unì in matrimonio con la corregionale Emilia Organtini, la cui famiglia era profondamente malvista dai Tommasi.
Durante il suo percorso professionale, Tommasi si appassionò sempre più alla visione filosofica di Georg Hegel: un interesse che lo spinse verso l’attivismo politico e la condivisione delle idee liberali che si stavano diffondevano nel Regno: tuttavia, l’elezione in qualità di deputato al Parlamento – istituito con la Costituzione del 29 gennaio 1848 –, gli costò la rimozione dagli incarichi accademici e la prigione.
Costretto all’esilio, si stabilì a Torino, dove continuò – seppur con fatica – a dedicarsi alla ricerca e alla frequentazione degli ambienti scientifici e culturali, contribuendo anche alla fondazione della “Società delle scienze biologiche”.
Nel settembre 1860, Tommasi giocò un ruolo chiave nelle complesse trattative tra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi, riguardanti il destino del Regno delle Due Sicilie. Si fece infatti promotore di una petizione da parte delle municipalità abruzzesi che chiedevano l’annessione al nascente Regno d’Italia, aprendo anche la strada verso Napoli all’esercito piemontese. La sua fedeltà alla causa monarchica gli valse la nomina a senatore del Regno d’Italia, nel 1864.
A questo, l’anno seguente, si aggiunse anche la titolarità della cattedra di Clinica medica presso l’università Federico II, grazie alla quale poté attuare la sua idea che la medicina, unita al progresso scientifico e tecnologico, dovesse essere finalizzata – con azioni concrete – al miglioramento delle condizioni di vita. Questa visione pioneristica, che concepiva la scienza come una missione a servizio dell’uomo e della collettività, costituisce il fulcro del suo lascito sociale.
Morì a Napoli il 13 luglio 1888.
Puoi consultare l’atto di nascita di Salvatore Tommasi sul Portale Antenati: Archivio di Stato dell’Aquila > Stato civile napoleonico > Roccaraso > 1813
Puoi consultare l’atto di nascita di Emilia Organtini sul Portale Antenati: Archivio di Stato dell’Aquila > Stato civile napoleonico > Pettorano sul Gizio > 18/04/1814-16/12/1814
Sul Portale sono inoltre disponibili l’atto della promessa di matrimonio, il memorandum dell’atto di notificazione e il processetto, che contiene tutti i faticosi tentativi per ottenere il consenso dei genitori del Tommasi, che mai acconsentirono all’unione.
La documentazione originale è conservata presso l’Archivio di Stato dell’Aquila.
Per approfondimenti sulla figura di Salvatore Tommasi, vedi la voce del Dizionario Biografico degli Italiani a cura di Marco Segala.